NO ALL’IDENTITÁ ALIAS: firma subito!
Petizione indirizzata al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara
Ancora una volta ci troviamo a fare i conti con una palese forzatura giuridica, questa volta con l’avallo silenzioso della maggioranza governativa.
Il 14 luglio è stata firmata l’ipotesi di contratto collettivo nazionale per il personale della scuola tra l’Aran – l’Agenzia per la rappresentanza negoziale della pubblica amministrazione – e i sindacati.
Il dato che ha fatto sobbalzare in molti si trova all’art. 21, che si intitola “Transizione di genere”, dove vi è scritto:
«Al fine di tutelare il benessere psicofisico di lavoratori transgender, di creare un ambiente di lavoro inclusivo, ispirato al valore fondante della pari dignità umana delle persone, eliminando situazioni di disagio per coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere, le Amministrazioni riconoscono un’identità alias al dipendente che ha intrapreso il percorso di transizione di genere di cui alla legge n. 164/1982 (…)».
Di fronte alle proteste, la risposta del Ministero dell’Istruzione non si è fatta attendere:
«La clausola trova fondamento in una legge del 1982 e in alcune sentenze della Corte costituzionale sulla transizione di genere – si legge nella breve nota rilasciata dal dicastero di Viale Trastevere.
Consente il cambio del nome all’interno dell’istituto scolastico per coloro che abbiano già iniziato il percorso di transizione di genere, il che presuppone preventivi passaggi giudiziari e sanitari. La clausola è nata da un confronto tra i Sindacati e l’Aran».
Poco prima il Ministero ha anche ricordato che clausole simili sono già presenti in tutti i contratti della Pubblica Amministrazione, in quelli degli Enti locali e della Sanità.
E allora ci sarebbe da chiedersi: E con ciò? Questa precisazione cosa vorrebbe significare?
Che siccome sono già presenti delle clausole simili negli altri contratti, vi è necessità che a queste se ne aggiungano delle altre?
Ti invitiamo a firmare subito la petizione che indirizzeremo al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in cui esprimiamo la piena contrarietà all’ipotesi di contratto appena letto, e inoltre lo richiamiamo al rispetto del programma elettorale della forza politica di cui egli è espressione.
Che senso ha combattere la fluidità di genere quanto poi si cede dinanzi a delle forzature giuridiche del genere, per giunta lodando con parole francamente inaccettabili un testo in cui si prevede proprio il riconoscimento dell’identità alias?
Facciamoci sentire, perché non può passare tutto in sordina come al solito. Dobbiamo costringerli ad ascoltarci!
Sì, firmo questa petizione
Onorevole ministro Giuseppe Valditara,
Con La presente intendo manifestarLe la mia profonda preoccupazione per la clausola presente nel Contratto di Istruzione, università e ricerca, in merito alla norma sull’identità alias per i docenti in transizione di genere.
Onorevole ministro, Le ricordo sommessamente che la forza politica di cui Lei è espressione, si è impegnata nei confronti dei propri elettori a garantire “un’attenta opera di monitoraggio” in merito “alla diffusione della “carriera alias” procedura che introduce il concetto della fluidità di genere e determina una palese forzatura giuridica” (Programma di Governo della Lega, p. 75).
Lei ha espresso soddisfazione per il presente contratto, in quanto costituirebbe “un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata”.
Ebbene, Le chiedo di intervenire proprio in nome di ciò che di buono è stato fatto e per evitare che una clausola come quella denunciata possa inficiare il contratto nel suo complesso.
Nel ringraziarla per aver letto il mio appello, auspico che la norma citata venga prontamente eliminata.
Cordiali saluti,
Sei indispensabile in questa battaglia
Per favore, condividi questa petizione il più possibile.