NO alla carriera alias nella scuola!
Petizione indirizzata al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara
Ancora una volta ci troviamo davanti a una clamorosa forzatura giuridica e culturale.
E non è una novità dell’ultimo periodo: già nel 2023 si stavano ponendo le basi per introdurre in modo strisciante il riconoscimento dell’identità alias nella scuola italiana.
Il 14 luglio 2023, infatti, venne firmata l’ipotesi di contratto collettivo nazionale per il personale della scuola tra l’Aran e i sindacati.
Un documento che, dietro un’apparenza tecnica, nascondeva qualcosa di molto più grande: l’articolo 21 dedicato alla “transizione di genere”, dove compariva l’idea che nel sistema scolastico potesse essere riconosciuta un’identità alias ai dipendenti che avessero intrapreso un percorso di transizione.
Già allora molti compresero che era un tentativo di far entrare nella scuola categorie e costrutti ideologici che nulla hanno a che fare con la missione educativa dell’istituzione.
Il Ministero dell’Istruzione provò a minimizzare richiamando una legge del 1982 e alcune sentenze della Corte costituzionale, quasi a voler far passare come inevitabile ciò che inevitabile non era affatto.
Ma la verità era evidente: si stava aprendo la strada a qualcosa che oggi vediamo realizzarsi pienamente.
Ed eccoci infatti al presente. Oggi assistiamo a un salto ancora più grave: la questione viene estesa agli studenti.
È ciò che sta accadendo al Liceo Classico e Musicale “Annibale Mariotti” di Perugia, che ha approvato un regolamento per attivare la cosiddetta carriera alias per i ragazzi.
Un protocollo interno che consente agli studenti di assumere un nome diverso da quello anagrafico e di usarlo negli atti scolastici ufficiali, riconoscendo persino una “identità alias” attivabile anche su richiesta delle famiglie, purché collegata a un percorso psicologico o medico di transizione.
La comunità ha reagito in maniera veemente: c’è chi parla di scelta gravissima, di rischio di indottrinamento, di fragilità psicologica per i minori, di violazione della privacy, di confusione identitaria. Tanto che il Ministero sta valutando un intervento di legittimità.
È il segnale più chiaro di ciò che già intuivamo nel 2023: si stava preparando il terreno per portare l’identità alias dal personale scolastico direttamente ai ragazzi. E oggi quel piano prende forma sotto i nostri occhi.
Non possiamo più tacere. Adesso è il momento di agire!
Firma subito la petizione “NO alla carriera alias nella scuola!”, indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per chiedergli di intervenire con chiarezza e coraggio per fermare questa deriva che mina la serenità e la crescita dei nostri ragazzi.
La scuola deve formare, non confondere!
Sì, firmo questa petizione
Egregio Ministro Valditara,
le scrivo perché non posso restare in silenzio davanti all’introduzione della carriera alias nelle scuole.
Negli ultimi anni, tra contratti nazionali e interpretazioni forzate delle norme, si è aperta una strada che oggi rischia di coinvolgere direttamente i nostri ragazzi, trasformando la scuola in un terreno di sperimentazione culturale che nulla ha a che vedere con la sua missione educativa.
Il recente caso del Liceo “Annibale Mariotti” di Perugia, che ha approvato un regolamento per riconoscere un’identità alias agli studenti, conferma una deriva che considero pericolosa: si introduce nella scuola un costrutto ideologico che nulla ha a che vedere con la sua missione educativa.
Si espongono minori fragili a scelte che possono generare confusione, si creano problemi di privacy, si alimentano pressioni culturali che non dovrebbero entrare nelle aule.
Per questo, le chiedo di intervenire con fermezza per fermare questa deriva che mina la serenità e la crescita dei nostri ragazzi.
La scuola deve formare, accompagnare e proteggere, non disorientare.
Cordialmente,
Sei indispensabile in questa battaglia
Per favore, condividi questa petizione il più possibile.