Fermiamo l'aborto chimico!
Petizione indirizzata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci

Oggi, la battaglia per la Vita si combatte su un nuovo fronte: l’aborto farmacologico. È qui che si concentra il business, la propaganda e la pressione culturale.
Negli Stati Uniti, Planned Parenthood spedisce pillole abortive per posta. In Italia, uno spot promuove “EllaOne”, definita con leggerezza un “contraccettivo d’emergenza”. Ma non si tratta solo di pubblicità: è una strategia.
Progressisti e radicali vogliono far passare queste pillole come soluzioni facili per ogni gravidanza indesiderata. L’Associazione Luca Coscioni le definisce “sicure ed efficaci”. Ma non è così!
Dietro la promozione dell’aborto chimico si nasconde una macchina di disinformazione. Qualcuno guadagna, mentendo, sulla pelle delle donne e dei loro figli non ancora nati.
È tempo di dire la verità! Dobbiamo lanciare l’allarme, con i fatti.
Uno studio dell’Ethics & Public Policy Center, condotto su 865.727 casi di aborto con mifepristone (RU486), ha rilevato che il 10,93% delle donne ha avuto gravi eventi avversi (infezioni, emorragie, sepsi).
Eppure, il foglietto parla di un rischio “inferiore allo 0,5%”. Una stima falsa: il rischio reale è almeno 22 volte più alto!
Non solo: la FDA americana ha approvato questo farmaco sulla base di 10 studi, con dati vecchi di oltre dieci anni. È evidente che servono nuove valutazioni. Le donne hanno diritto alla verità!
In Italia, “EllaOne” – la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo” – si acquista senza ricetta, anche da minorenni. Un farmaco potenzialmente abortivo trattato come un semplice analgesico.
Nel 2023 sono state vendute oltre 760.000 confezioni, pari al 61% di tutte le pillole post-coitali. Una cifra allarmante.
Il principio attivo (ulipristal acetato) può impedire l’annidamento dell’embrione se il concepimento è già avvenuto. In quel caso, non è più contraccezione. È aborto!
Studi indicano che raddoppiando la dose, l’effetto abortivo diventa pressoché certo. Eppure, HRA-Pharma ha ottenuto la rimozione dell’avvertenza contro il sovradosaggio dal foglietto illustrativo. Un’assurdità, se pensiamo che tale avvertenza è obbligatoria persino per uno sciroppo per la tosse!
Per questo, ti invitiamo a firmare la petizione al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per chiedere due cose fondamentali:
- Che i fogli illustrativi contengano informazioni complete, corrette e aggiornate.
- Che questi farmaci non siano più venduti senza ricetta, soprattutto ai minori.
Blocchiamo questa macchina di morte per il bene delle donne e dei loro figli!
Sì, firmo questa petizione
Egregio Signor Ministro,
la pillola abortiva provoca enormi danni alle donne.
Un recente studio, condotto negli Stati Uniti da Jamie Bryan Hall e Ryan T. Anderson, ha mostrato come il 10,93% delle pazienti, a seguito della sua assunzione, abbia riportato gravi eventi avversi.
Si parla di sepsi, infezioni ed emorragie, ad esempio. E questa è la ricerca più completa sulla sicurezza dell’aborto chimico mai condotta negli Stati Uniti.
Il 10,93% e non «meno dello 0,5%», come riportato sul foglietto illustrativo, che si basa su campioni molto più limitati e su ricerche ormai datate.
In Italia “EllaOne” o “pillola dei 5 giorni dopo” può essere acquistata anche dalle minorenni e senza ricetta medica. È scandaloso!
Per questo Le chiedo d’imporre per legge che i prodotti con effetti abortivi riportino sul foglietto illustrativo un’informazione completa e corretta e che non vengano venduti come banali farmaci da banco.
Dati i gravi effetti avversi dimostrati, non si possono commercializzare preparati, che costituiscano un serio pericolo per la salute delle donne e dei figli nel loro grembo! Mi appello alla Sua coscienza!
Nel ringraziarLa dell’attenzione, porgo cordiali saluti.
Sei indispensabile in questa battaglia
Per favore, condividi questa petizione il più possibile.