30 anni di orgoglio LGBT
30 anni di fiera e sbandierata rivoluzione antropologica.
Proprio così, quest’anno infatti cade un triste anniversario, quello del primo “Gay Pride” nazionale tenutosi a Roma nel 1994.
Alcuni giorni fa, gli organizzatori del Pride, che si terrà il 15 giugno nella capitale d’Italia, hanno pubblicato un manifesto politico, all’interno del quale riepilogano le battaglie che portano avanti.
Ti ricordiamo che l’organizzazione del Pride è da sempre gestita e promossa dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, associazione sorta nel 1983 dalla fusione di due organizzazioni romane: Fuori! e Collettivo Narciso.
Il Circolo venne intitolato al giovane scrittore ed attivista omosessuale Mario Mieli, morto suicida nello stesso anno.
Nel suo libro Elementi di critica omosessuale, testo fondativo sugli studi di genere in Italia, Mieli spiega come in ogni essere umano sin dall’infanzia sia presente una disposizione erotica rivolta verso le persone dello stesso sesso e, più in generale – richiamando Freud – un “polimorfismo perverso”.
“A coloro che si domandano se si nasce o si diventa omosessuali – scrive Mieli – bisogna rispondere che si nasce dotati di una disponibilità erotica amplissima, rivolta prima di tutto verso se stessi e la madre e poi via via rivolta verso «tutti» gli altri, indipendentemente dal loro sesso, e verso il mondo, e che si diventa, a causa dell’educastrazione, eterosessuali o omosessuali (rimuovendo gli impulsi omoerotici nel primo caso, rimuovendo quelli eterosessuali nel secondo)” (p. 13).
Dunque non stupisce se costui arrivi a formulare diverse pagine più avanti le seguenti asserzioni:
“Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro.
Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica.
La società repressiva eterosessuale costringe il bambino al periodo di latenza; ma il periodo di latenza non è che l’introduzione mortifera all’ergastolo di una «vita» latente. La pederastia, invece, «è una freccia di libidine scagliata verso il feto» (Francesco Ascoli)”. (p. 55).
Venendo adesso al manifesto politico pubblicato dal Roma Pride, si chiede con forza che vengano attuati i seguenti punti, che abbiamo di seguito sintetizzato:
- riconoscimento del matrimonio egualitario per tutte le coppie;
- difesa e promozione di tutte le forme di famiglia;
- sostegno all’autodeterminazione dell’identità di genere di ogni persona (persone trans, binarie e non binarie);
- condanna delle “terapie riparative”;
- promozione di programmi educativi affettivi e sessuali antidiscriminatori nelle scuole e introduzione dell’identità alias nel mondo della scuola, del lavoro e dello sport;
- piena accessibilità ai servizi sanitari per le persone LGBT…;
- difesa all’autodeterminazione della propria identità sessuale, del proprio corpo e della propria vita, inclusa la dignità di chi svolge lavoro sessuale;
- condanna di ogni forma di fascismo, razzismo e discriminazione.
Perché abbiamo voluto che tu leggessi ogni singolo punto di questo manifesto?
Semplicemente perché riflettessi sul loro orizzonte politico-valoriale. E lo sai perché è importante che tu lo faccia attentamente?
Perché troppo spesso, politici di estrazione “cattolica” o “conservatrice” (e abbiamo inserito le virgolette non a caso) si sono fatti miseramente prendere in giro, illudendosi che con qualche concessione, sinistra e mondo LGBT potessero “accontentarsi”.
Tanto per fare un esempio, ti ricordo che la legge sulle unioni civili del febbraio 2016, approvata sotto il governo del “cattolico” Renzi, passò anche grazie al voto dei parlamentari del Nuovo Centrodestra di un altro “cattolico” come Angelino Alfano. Otto anni dopo siamo punto e a capo. Sinistra e mondo LGBT non solo non si sono mai arresi, ma rilanciano sempre di più e sempre oltre...
La rivoluzione antropologica che desiderano, nelle sue linee essenziali, è ben esposta nel testo di Mario Mieli ed è agitata in bella mostra in occasione dei Gay Pride che organizzano in tutta Italia.
Ebbene, noi, con altrettanto orgoglio e fierezza, non facendo mai mancare serietà e rispetto verso chiunque professi altre idee, non possiamo e non dobbiamo arretrare davanti a quello che consideriamo essere uno sfacelo razionale e morale a cui va incontro l’essere umano e la società tutta.
E sottolineamo l’aggettivo “razionale” oltre che morale, per un motivo ben preciso. L’ordine che noi cogliamo nella creazione non è qualcosa di “inventato”, è qualcosa che fa parte della nostra quotidianità.
Che permette alle creature di vivere, crescere e svilupparsi. Ed è l’intelletto umano che è intuitivamente portato a scrutarlo nella propria corporeità, nella propria psiche e ad accoglierlo, ancor prima della sua scelta di fede.
Reimpossessiamoci della ragione e non lasciamoci confondere da ideologie da “basso impero”, che minacciano da vicino la nostra società.