Aborto ed immoralità promossi da centri affiliati con Ue e Nazioni Unite

Aborto ed immoralità promossi da centri affiliati con Ue e Nazioni Unite

C’è il mondo pro-life nel mirino dei cosiddetti “poteri forti”. Gli ultimi fatti di cronaca lo confermano.

A giugno l’EPF-Forum parlamentare europeo per i Diritti Sessuali e Riproduttivi, affiliato all’Ue, ha pubblicato un rapporto spudoratamente pro-aborto.

Tale rapporto, di ben 158 pagine, è stato finanziato dalla Bill & Melina Gates Foundation e dalla Open Society Foundations di George Soros.

Il contenuto, tutto impregnato di ideologia, lo si capisce già dal titolo: «The Next Wave: How Religious Extremism is reclaiming power».

Tradotto: «La prossima ondata: come l’estremismo religioso sta riconquistando il potere», dove gli estremisti religiosi sarebbero tutti i gruppi pro-life in quanto tali, indistintamente.

Secondo tale rapporto, questi avrebbero stretto una strana alleanza con «populisti di estrema Destra e finanziatori oligarchici», per conquistare media, Ong, politica ed istituzioni.

Vengono accusati cioè di fare proprio quel che, in realtà, fa la cricca di sigle, che ha promosso e sostenuto economicamente tale studio.

Felix Böllmann, direttore dell’European Advocacy for ADF International, ha infatti criticato il rapporto, bollando l’EPF come una «rete di attivisti ben finanziata».

Riceverebbe, infatti, circa 3 milioni di euro all’anno da donatori quali le Fondazioni dei Gates e di Soros, l’Unfpa, Planned Parenthood ed il gigante farmaceutico Merck Sharp & Dohrne.

Il guaio è che l’EPF lavora a stretto contatto con la Commissione Europea, compie quindi un’azione di lobbying interna e si propone di condizionare nell’Ue il dibattito politico sull’aborto.

Tu ti senti un “estremista religioso” per il fatto di difendere la vita? Francamente troviamo oltraggiosa quest’etichetta ed il fatto che venga fatta circolare sui banchi dell’Unione europea!

Per questo non intendiamo tacere! Reagiamo con forza a questa vera e propria campagna diffamatoria ed ideologica! Rispondiamo coi fatti…

Abbiamo almeno due modi, tutti e due efficaci. Il primo consiste nel firmare la petizione «No all’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue!», promossa da Generazione Voglio Vivere.

È rivolta al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affinché impegni il suo governo a promuovere la vita in tutte le sedi istituzionali europee.

Il secondo modo consiste nel promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione, che informi su quel che accade e consenta di trovare nuovi amici pronti ad unirsi a noi nella Buona Battaglia!

I social ci consentono di raggiungere tanti in poco tempo, ma hanno un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere. Per questo, ti chiediamo di aiutarci!

È molto importante, perché questa non è l’unica brutta notizia: l’Unfpa figura, come detto, tra coloro che foraggiano l’EPF, autore di quello sciagurato rapporto pro-aborto.

L’Unfpa è il Fondo delle Nazioni Unite, che si occupa della popolazione. Esattamente come l’Unicef, che si occupa invece specificatamente dell’infanzia.

Ebbene, l’Unicef ha speso centinaia di milioni di dollari per programmi sin troppo espliciti di educazione sessuale, nonché di promozione dell’omosessualità e del transgenderismo tra i bambini.

La denuncia è giunta a metà agosto da un rapporto dello statunitense C-FAM, Centro per la Famiglia ed i Diritti Umani.

Il materiale diffuso dall’Unicef in tutto il mondo, tra cui opuscoli e siti web come Laaha, promuove tra i minori la masturbazione, gli atti sessuali anali ed orali e l’ideologia gender.

Non specifica che l’omosessualità espone ad un rischio 30 volte superiore di contrarre l’HIV e 17 volte superiore di cancro anale, nonché a tumori, malattie sessualmente trasmissibili ed altri guai.

Non spiegano che la galassia Lgbt contraddice l’unico, verso scopo naturale della sessualità, che è la procreazione, ad essa preclusa.

Ricordiamo che nel 2021 l’Unicef aveva già promosso un altro rapporto, in cui sosteneva che non vi fossero prove decisive circa la nocività ed i pericoli dell’esposizione dei minori alla pornografia.

Quel rapporto venne successivamente ritirato, a fronte delle vibrate proteste e delle concitate critiche suscitate ovunque.

Ma come possiamo permettere che Onu ed Unione europea promuovano tanta immoralità coi soldi della povera gente, per lo più ignara, e con quelli di sponsor decisamente interessati?

Fermiamo tutti insieme le centrali dell’aborto e della corruzione!

 

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