Aborto: gli obiettori di coscienza “schedati”?

Aborto: gli obiettori di coscienza “schedati”?

Siamo alle “liste di proscrizione”?

In Spagna, come forse saprai, da tempo il governo ha creato un apposito registro per tutti gli obiettori di coscienza in tema di aborto.

Le Comunità autonome di Madrid, Baleari, Aragona ed Asturie ancora non l’avevano però predisposto ed ecco arrivata loro la richiesta formale, da parte dell’esecutivo, di istituirlo.

Si dà loro tempo tre mesi. Il richiamo è giunto direttamente dal premier, Pedro Sánchez, peraltro anche segretario generale del Partito Socialista Operaio Spagnolo.

È lui a volere fortemente che tutti si adeguino alla legge organica sull’accesso all’aborto, prevista dal Sistema Sanitario Nazionale iberico.

Noi troviamo tutto questo molto grave. E sappiamo che anche tu condividi con noi questa preoccupazione, poiché crediamo negli stessi Valori, tra i quali un posto speciale occupa la difesa della Vita.

Madrid non ci sta, però. Non intende aderire al Protocollo nazionale per la registrazione degli obiettori di coscienza, approvato in Spagna nel dicembre 2024 dal Ministero della Salute.

Anzi, la Comunità autonoma di Madrid ha definito addirittura tale misura «stigmatizzante» per gli operatori sanitari ed ha mostrato di voler resistere alla sua attuazione. Finalmente, diciamo noi!

C’è ancora qualcuno che ragiona e che si oppone ai “poteri forti”, mettendoci la propria faccia. Perché in questo caso siamo di fronte ad un evidente stravolgimento del senso delle parole.

L’obiettivo non è, come afferma il ministro per le Parità, Ana Redondo, quello di garantire il “diritto” delle donne ad abortire, bensì quello di “schedare” gli obiettori di coscienza!

Qui si gioca con le parole, ma la realtà, al di là delle mezze verità e dei sorrisetti di facciata, è questa! E si noti che l’obiezione di coscienza, in Spagna, è un diritto costituzionale!

La domanda allora è: qualora la gestione delle risorse umane non “garantisse” in una struttura l’accesso all’aborto, il governo Sánchez che farebbe?

Ti rendi conto? Il rischio che il registro nazionale si trasformi in una sorta di “schedatura” con la possibilità di esercitare pressioni (o forme di coercizione) sui sanitari obiettori è altissimo!

E questo oggi accade in Spagna, ma domani potrebbe accadere in qualsiasi altro Paese governato dalle Sinistre, che da sempre dell’aborto fanno una propria bandiera ideologica!

Per questo questa notizia ci allarma: perché, presto o tardi, potrebbe riguardare tanti, forse tutti. Ed ecco perché troviamo urgente intervenire.

Un modo molto efficace per opporsi c’è. Consiste nell’impedire che l’aborto figuri tra i diritti fondamentali dell’Unione europea. Sarebbe un ottimo deterrente per ciascuno degli Stati membri.

Ed è questo il motivo, per cui ti chiediamo, se non l’hai ancora fatto, di firmare, l’apposita petizione promossa da Generazione Voglio Vivere e indirizzata al premier italiano, Giorgia Meloni.

Ma, se credi nella battaglia per la Vita, è necessario sostenere questa petizione, promuovendola ovunque. Perciò intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione in merito.

Solo così potremo far sapere le cose come stanno e trovare tanti nuovi amici pronti ad aiutarci.

È molto importante partire da noi, dal basso, dal popolo, perché dal mondo della politica non possiamo aspettarci granché.

Pensa che proprio in Spagna nei giorni scorsi il Partito Popolare, tradendo le proprie radici ideali, ha votato contro una proposta di Vox, che chiedeva di abrogare le leggi sull’aborto e sull’eutanasia.

I Popolari non hanno esitato a schierarsi con le Sinistre, Psoe e Sumar, determinando di fatto la bocciatura del testo!

L’on. Lourdes Méndez Monasterio, deputata di Vox, nel proprio intervento, ha fatto appello alle radici cristiane ed ai principi fondanti la civiltà occidentale contro la dilagante ideologia di morte.

Incredibilmente l’on. Carmen Navarro Lacoba, dei Popolari, le ha però risposto che il suo partito intende difendere la Vita… sostenendo l’aborto! Ti rendi conto dell’assurdità di queste parole?

La deputata ha chiuso il proprio intervento chiedendo, demagogicamente, di «costruire ponti e non muri», all’insegna di un drammatico abbraccio con le Sinistre, tradottosi in aborto ed eutanasia.

La battaglia per la Vita, dal concepimento alla morte naturale, è decisiva. È da qui che passa il futuro dell’Occidente. E noi siamo chiamati a combatterla, fino in fondo.

Nessun passo indietro sulla Vita!

 

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