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Anche Google dice “NO” alle imposizioni ideologiche! Il vento sta cambiando!
La difesa della famiglia naturale ha trovato un nuovo alleato in una sorprendente decisione del colosso informatico Google.
L’azienda ha infatti scelto di eliminare dagli appuntamenti predefiniti del suo calendario digitale le ricorrenze legate al Pride Month e alle celebrazioni LGBTQ+.
Il declino dell’ideologia woke
Una svolta significativa che non passa inosservata, soprattutto in un contesto in cui l’ideologia woke ha cercato per anni di imporsi come pensiero unico.
Madison Cushman Veld, portavoce di Google, ha spiegato che la scelta è derivata dalla crescente insostenibilità di includere centinaia di festività globali, optando così per un ritorno alla visualizzazione esclusiva di festività nazionali e ricorrenze ufficiali, lasciando agli utenti la libertà di aggiungere manualmente eventi di loro interesse.
Il vento sta cambiando
Non è difficile leggere in questa decisione un segnale chiaro: il vento sta cambiando.
Dopo anni in cui le grandi multinazionali si sono fatte portatrici di una visione ideologica forzata, ora sembra che il tempo delle imposizioni sia giunto al termine.
Il recente cambio di rotta da parte di Google segue la linea tracciata da altre multinazionali, come Meta, che ha recentemente smantellato il suo programma di fact-checking e annullato le politiche DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) che obbligavano le aziende a seguire quote ideologiche nelle assunzioni.
Negli Stati Uniti, persino colossi come Amazon, Disney e McDonald’s hanno già compiuto una scelta audace, adottando con fermezza il riconoscimento esclusivo di due soli generi: maschile e femminile.
Ora più che mai, è il momento di alzare la voce, di far valere i nostri principi e di chiedere alle divisioni italiane di queste multinazionali di seguire la stessa direzione.
Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione promossa da Generazione Voglio Vivere indirizzata a Meta Italia, Amazon Italia, Disney Italia e McDonald’s Italia per fermare questa pericolosa deriva ideologica. Ogni firma conta, ogni voce può fare la differenza!
L’effetto Trump sulla libertà di pensiero
Tutto ciò non può non essere letto in chiave politica.
L'effetto Trump si fa già sentire, spingendo molte aziende a prendere le distanze dai dogmi progressisti che hanno dominato l’ultimo decennio.
Il popolo conservatore, da sempre baluardo della famiglia naturale, può intravedere un orizzonte di rinnovata libertà e autodeterminazione, libero da pressioni ideologiche e imposizioni culturali.
La presa di posizione di Google non è solo una questione di calendario digitale: è un messaggio forte e chiaro, un invito a riscoprire i valori autentici che stanno alla base della nostra società.
Ora più che mai, è fondamentale continuare a difendere la famiglia naturale, pilastro insostituibile della nostra società, e contrastare ogni tentativo di imposizione ideologica che ne minacci l'integrità.
Google ha fatto la sua scelta. E noi?
Se non l’hai ancora fatto, firma con urgenza la petizione di Generazione Voglio Vivere indirizzata alle divisioni italiane delle grandi multinazionali e invita amici, familiari e colleghi a fare lo stesso. Ogni firma è un atto di coraggio!
Inoltre, intendiamo incrementare la nostra grande campagna di sensibilizzazione su Facebook per informare il maggior numero di persone. Più soldi riusciamo ad investire nella campagna, maggiore e più forte sarà la portata della nostra petizione, più alto il nostro grido.
Per questo, abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto, per poter attuare quest’offensiva mediatica nel migliore dei modi. Contiamo su di te!
Difendiamo la famiglia naturale e la libertà di pensiero con tutte le nostre forze!