Ancora propaganda gender in prima serata

Ancora propaganda gender in prima serata

Ancora una volta ci troviamo a dover fare i conti con un tema già affrontato in passato.

Il 10 maggio è andata in onda in prima serata su Canale 5 la serie televisiva “Luce dei tuoi occhi 2”.

Durante un dialogo avvenuto tra due ragazzi adolescenti, uno di questi rivela all’altro di essersi sempre sentito una donna.

Qui c’è un problema sul quale siamo intervenuti più di una volta e siamo costretti a farlo nuovamente.

Il mezzo televisivo, al pari di qualsiasi altro mezzo di impatto sociale, non è uno strumento neutro, non si limita semplicemente a “raccontare” la società.

Poiché è evidente come ogni narrazione che esso porta sugli schermi tenda per sua natura a educare.

Ti invitiamo a leggere le parole che scriveva Pier Paolo Pasolini, riferendosi alla televisione, sulle pagine del “Corriere della Sera”, nel 1973:

«Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere».

Se ciò è vero, e sfidiamo chiunque a sostenere il contrario, ebbene quando vi sono notizie come quella che ti stiamo dando, c’è un problema grosso.

Perché in nome della libertà di espressione si stanno ledendo il nostro diritto di educare in senso conforme alla legge naturale i nostri figli e nipoti.

E in queste parole, vorremmo precisare, non c’è nessuna manifestazione di intolleranza né di omofobia, ma la semplice constatazione di un dato di fatto che poniamo all’attenzione.

Perché solitamente l’accusa che viene aizzata è quella secondo cui i reali odiatori saremmo noi che, secondo costoro, vorremmo negare i diritti altrui.

Quest’ultimi, invece, non odierebbero nessuno né negherebbero alcun diritto, ma semmai vorrebbero che vi fossero più diritti per tutti.

Il “bello” è che per raggiungere tale obiettivo costoro non esitano ad accusare di omofobia coloro che non sono d’accordo con le loro proposte. E ricordiamo, a tal proposito, che vorrebbero introdurre anche delle aggravanti penali.

Davvero “curiosa” la concezione di libertà che hanno.

Ricorda che noi dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come stanno.

Non dobbiamo avere né paura né esitazione a sostenere che ci battiamo per la difesa e la promozione della legge naturale e che non “odiamo” nessuno nel modo più assoluto.

E che finché avremo forza, denunceremo ogni tentativo surrettizio di educare i nostri figli e nipoti attraverso serie e programmi televisivi da cui traspare l’ideologia gender.

Ti chiediamo di sostenere il nostro sforzo quotidiano e di darci una mano a sensibilizzare le persone su questo tema.


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