
Bagni "neutri" a scuola: l'ennesima forzatura che minaccia l'educazione dei nostri figli!
L’introduzione di bagni "neutri" nelle scuole non è solo una questione di "aggiornamento" o "riorganizzazione", come cercato di far credere da alcuni sostenitori di questa proposta.
E' l’ennesima forzatura dell’ideologia gender, questa volta mascherata da un’apparentemente innocua ristrutturazione logistica, non può che suscitare contrarietà e allarme.
La decisione di introdurre bagni "neutri" all'Itis Marconi di Pontedera, non è altro che l’ennesima capitolazione davanti alla pressione dei cultori della religione woke.
Si tenta, ancora una volta, di spingere la nostra società in una direzione che sovverte il concetto di sessualità, promuovendo una confusione che può solo portare a disorientamento, imbarazzo e disagio tra i più giovani.
Questa iniziativa non solo sfida la legge, violando il decreto ministeriale che impone la separazione dei bagni per sesso, ma rischia anche di alimentare una deriva pericolosa, che vuole far passare come normale ciò che non lo è, e di normalizzare un’ideologia che mette a repentaglio la dignità e il benessere psicologico dei ragazzi.
La libertà di educare i nostri figli in modo sano e coerente con la realtà non può essere sacrificata sull’altare di esperimenti ideologici che, oltre a non avere fondamento giuridico, non tengono conto delle reali necessità e dei diritti degli studenti.
Se è vero che la diversità va rispettata, è altrettanto vero che l’educazione non può diventare un laboratorio per esperimenti che travisano e confondono le identità.
La scuola deve rimanere un luogo di formazione, non un campo di battaglia ideologica dove il diritto alla serenità e alla chiarezza dell'adolescenza viene messo in discussione da chi crede che l'inclusività passi attraverso la negazione delle differenze biologiche.
Se la sinistra ha elogiato l’iniziativa, difendendola a spada tratta, il centrodestra l’ha stroncata senza mezzi termini.
Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gian Paolo Quercetani ha parlato di “ennesimo attacco della sinistra alla natura della persona. Il gender a scuola entra anche dalla finestra del bagno… che diventa neutro. Anzi, si estende proprio nell’area dell’istituto dedicata ai servizi, che l’ideologia gender vuole sempre più in linea con la deontologia fluid”.
Insorta anche la Lega. L’europarlamentare Susanna Ceccardi ha accusato i promotori dei bagni neutri di "forzatura ideologica" e chiede di fermare "le sperimentazioni gender sulla pelle dei nostri giovani. Questa è propaganda che nulla ha a che fare con il diritto allo studio".
È ora di dire basta a questa deriva, di fermare l’imposizione di modelli ideologici che non hanno alcun fondamento pratico, e di tornare a valorizzare l’educazione sana, la verità biologica e la dignità di ogni persona!