Calano gli aborti negli Stati Uniti dopo il ribaltamento della sentenza Roe vs Wade
Negli Stati Uniti, secondo uno studio della Society of Family Planning – ripreso dal New York Times – del quale ci informa il quotidiano Avvenire:
«Gli aborti sono diminuiti dagli 82mila al mese prima della sentenza di un anno fa a 77mila: un calo che proiettato su un anno dice che ci sarebbero stati 60mila aborti in meno per effetto della decisione della Corte Suprema».
Dati che evidentemente sembrano non importare al presidente Joe Biden, indaffarato in mille altre cose, tra cui proclamare solennemente il mese di Giugno come il “mese dell’orgoglio gay, lesbo, bisessuale, transgender, queer e intersessuale”.
In verità anche Biden ha voluto ricordare a suo modo il verdetto della Corte Suprema dello scorso anno, che ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade – la quale sanciva “il diritto federale all’aborto” –, ma ha voluto farlo con queste parole:
«Un anno fa la Corte Suprema ha tolto un diritto costituzionale al popolo americano, negando alle donne di tutta la nazione la possibilità di scegliere», ha osservato Biden.
Gli Stati hanno imposto divieti estremi e pericolosi che mettono a repentaglio la salute e la vita delle donne, – ha continuato il presidente – le costringono a viaggiare per centinaia di miglia per curarsi e criminalizzano i medici per aver fornito l'assistenza sanitaria di cui i loro pazienti hanno bisogno.
I divieti statali sono solo l'inizio. I repubblicani del Congresso vogliono vietare l'aborto a livello nazionale. La loro agenda è estrema, pericolosa e non al passo con la stragrande maggioranza degli americani».
Affermazione, quest’ultima, tutta da dimostrare, visto che l’elezione alla Casa Bianca di Joe Biden è stata tutto fuorché netta.
E l’assalto al Congresso degli Stati Uniti del 2020, a prescindere da come lo si giudichi, ha dimostrato che vi è una “guerra civile” in corso anche su questi temi.
Infine, i sondaggi – che valgono quel che valgono, per carità – dicono che i repubblicani, con in testa Donald Trump, sono i favoriti per la vittoria alle prossime elezioni presidenziali.
Di un dato, invece, abbiamo certezza ed è quello relativo alla diminuzione del numero di aborti da quando la sentenza Roe vs Wade è stata ribaltata.
Caro sostenitore, ancora una volta i numeri che hai potuto leggere testimoniano una semplice e sacrosanta verità:
se si limita il “diritto all’aborto”, ovvero il diritto ad uccidere, si impedisce l’uccisione di centinaia di migliaia di innocenti nel grembo materno.
Grembo che dovrebbe essere il luogo più sicuro per delle creature innocenti e indifese, un rifugio intessuto di vita e di amore e che invece diventa strumento di morte.
Sempre secondo Avvenire, il numero di aborti negli Stati Uniti ammonterebbe a circa 924.000 l’anno: ci rendiamo conto di che follia collettiva stiamo parlando?
Una tragedia che speriamo cessi quanto prima. Nel frattempo, però, dagli Stati Uniti dobbiamo apprendere una lezione: una lezione di coraggio.
Una lezione che consiste nel rendere il tema della vita uno dei temi cardine della battaglia politica. Perché non è possibile che nel secolo dei “diritti umani”
sia consentito uccidere barbaramente delle vite, senza che nessuno osi dire nulla. Anzi, ove mai si osasse dire qualcosa… ecco che prontamente scatterebbe la gogna mediatica.
Noi non siamo più disposti a tollerare che tutto questo possa ancora accadere.
Vedi, noi dobbiamo costruire anche in Italia qualcosa di simile.
Perché la situazione che si respira nel nostro Paese, ma probabilmente che si respira in quasi tutta Europa, è ben peggiore.
L’invito che ti rivolgiamo è dunque quello di sostenerci moralmente ed economicamente e di credere in un progetto che ci porti di qui a qualche anno ad essere in grado di imporre alle agende sociali della politica il tema della vita.
Dobbiamo sfruttare il clima favorevole d’oltreoceano e lanciare il nostro attacco.
Se tu sei con noi, vedrai che ce la faremo. Dacci una mano!