
Canada verso l’eutanasia neonatale: sconcerto totale!
Davanti alla proposta di estendere l’eutanasia ai neonati con gravi malformazioni o sofferenze estreme, non possiamo tacere.
Questa non è compassione: è l’ennesimo passo di una deriva culturale e legislativa che, sotto il velo di “circostanze eccezionali”, spinge il Canada verso una vera e propria cultura della morte.
Negli ultimi anni, la Medical Assistance in Dying (MAiD) ha già oltrepassato troppe frontiere: da soluzione “estrema” per malati terminali a pratica sempre più ordinaria, fino a contemplare malattie mentali e disabilità congenite.
Ora, il Collegio dei Medici del Québec propone di includere persino i neonati, i più fragili tra i fragili, coloro che non hanno voce per difendersi.
Non si tratta solo di “casi limite”. La storia dimostra che ogni barriera eretta per contenere queste pratiche cade, prima o poi.
Dalla rimozione della condizione “terminale” per accedere alla MAiD fino all’odierna proposta sui neonati, il messaggio è chiaro: ciò che oggi è “eccezione” domani diventa regola.
Siamo di fronte a una pericolosa logica eugenetica: chi decide quale vita è “degna” di essere vissuta? Chi garantisce che pressioni sociali o economiche non spingeranno genitori disperati verso scelte irreversibili?
La linea tra cura e soppressione si sta assottigliando fino a scomparire, trasformando la medicina da strumento di protezione della vita a mezzo per eliminarla.
La dignità umana non si misura in base all’efficienza, alla salute o all’autonomia. Ogni vita, anche segnata dal dolore e dalla fragilità, merita rispetto e tutela.
Accettare l’eutanasia per i neonati significa sancire che esistono vite “inutili”, un concetto che la storia del Novecento ci ha già mostrato dove può condurre.
Per questo, con forza e senza esitazioni, diciamo NO a questa proposta!