Ci mancava il treno arcobaleno!
Ancora follie arcobaleno!
Non c’è giorno che passa in cui non ci domandiamo quale strampaleria ci regalerà la giornata che verrà.
L’ultima in arrivo è quella che ho appreso dall’ATAC, l’Azienda per la mobilità di Roma Capitale, che martedì 11 giugno ha presentato “il treno dell’inclusività” entrato in servizio nello stesso giorno sulla Metro A della Capitale.
Si tratta di un “simbolo di rispetto per i diritti della persona”, del “primo treno allestito con i colori della bandiera ‘pride progress’ che raccoglie tutti i colori della comunità arcobaleno”, recita il comunicato dell’azienda di trasporto romana.
Il quale poi continua spiegando che si tratta di “un’iniziativa che ATAC ha voluto realizzare per celebrare, come già fatto in diverse altre occasioni, i valori dell’inclusione nella settimana del Gay Pride”, che raggiungerà il suo momento clou sabato 15 giugno. Infine, ATAC ricorda anche che il treno “rimarrà in servizio tutta l’estate”.
Quando leggiamo notizie come queste non sappiamo se ridere o piangere. L’aspetto che ci dà sollievo (o almeno che prova a darcelo) è l’evidente ed assoluta artificiosità di questa iniziativa, che nessuno può negare, anche tra i sostenitori delle politiche LGBT.
Quante problematiche, quante minoranze vi sono sulla faccia della terra? Perché per tutte loro non viene fatto nulla di tutto ciò che, al contrario, viene fatto alla minoranza LGBT?
Ti rendi conto? Addirittura realizzare un intero allestimento di un treno con i colori della bandiera arcobaleno, dinanzi a problematiche e inefficienze di ogni tipo di cui siamo testimoni quotidianamente.
Ecco perché poc’anzi ti dicevamo che, almeno da un certo punto di vista, una notizia come questa non è così negativa. Si tratta di qualcosa di talmente assurdo e plateale che mi auguro contribuirà a far aprire gli occhi a molti ingenui.
Caro amico, lo sai cosa è assolutamente chiaro in questa faccenda? Che qui c’è soltanto ideologia sclerotizzata che, per giunta, sta diventando vecchia, ammuffita. E la si nota a chilometri di distanza! Come ti dicevamo, ci auguriamo solamente che le persone si sveglino una buona volta e che in numero sempre maggiore non si facciano più abbindolare.
Ad ogni modo, il compito nostro è, come al solito, quello antipatico e ingrato ma assai doveroso di svelare la realtà alle persone che ci sono più vicine. Ad iniziare dai parenti, amici, conoscenti.
Bisogna dire loro che ci sono decine di milioni di famiglie che mandano avanti il Paese, che sono discriminate quotidianamente senza che nessuno apri bocca, per carenza o inefficienza di servizi, per il progressivo venire meno della sanità pubblica, per i salari troppo bassi, per il lavoro precario, per l’insufficienza di asili nido.
Basta con certe favole ideologiche a cui non crede più nessuno, se non qualche sindaco con i paraocchi!
Queste cose dobbiamo urlarle con tutta la nostra voce. Vedrai che con forza e perseveranza aiuteremo chi ci sta intorno a comprendere realmente come vanno le cose.
Li convinceremo che è la realtà e non le favole a cui devono andare incontro.