Devi “convertirti” ad ogni costo!

Devi “convertirti” ad ogni costo!

Adesso ci provano anche con i murales.

Il processo laico di “santificazione” di personaggi divenuti rappresentativi del pensiero LGBT passa anche da una condivisione estetica della loro immagine destinata ad essere immediatamente percepita da tutti.

Ecco il motivo che sta dietro al “murales queer” dedicato alla scrittrice Michela Murgia, attualmente in fase di realizzazione sulla facciata del Municipio V di Roma, con l’avallo dell’amministrazione locale e con il supporto delle più note case editrici italiane, per le quali Murgia ha pubblicato, tra cui Einaudi, Mondadori e Rizzoli.

Il murales fa parte del progetto “Ricordatemi come vi pare”, curato da Pietro Turano, attivista di Arcigay Roma, ed è realizzato dalla street artist Laika1954.

Te ne stiamo parlando anche perché già da queste brevi e coincise informazioni puoi notare esemplificativamente l’apparato di potere che sta dietro a certi personaggi e, soprattutto, a certe correnti ideologiche come quella LGBT.

“Tutta la città di Roma e la comunità queer di tutto il paese sono particolarmente legate a Michela Murgia, che oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica”, ha osservato Pietro Turano, commentando l’iniziativa.

Il tema che purtroppo fanno finta di non vedere è che tramite un murales realizzato su un edificio altamente simbolico, come è quello della sede amministrativa di uno dei Municipi capitolini, vengono implicitamente silenziate tutte quelle voci che sono in disaccordo con la scrittrice sarda e, soprattutto, con l’ideologia LGBT.

La responsabilità più grave, da questo punto di vista, ricade su Mauro Caliste, sindaco della municipalità del Partito Democratico, degno esponente di una compagine politica che più volte ha “egregiamente” dato esempio di come intende la “democraticità”.

Ancora una volta, noi siamo costretti ad assistere alla protervia di una parte politica ben definita e a vedere usata l’arma della discriminazione come strumento di legittimazione ed imposizione di date idee.

Se non è “colonizzazione ideologica” questa, come più volta ha definito papa Francesco l’ideologia gender, diteci voi di cosa si tratta.

Lotta insieme a noi contro queste arroganti e vergognose prese di posizione fatte in spregio alla libertà dei cittadini.


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