Diciamo NO al “divorzio breve” e SI’ alla famiglia! Firma subito

Diciamo NO al “divorzio breve” e SI’ alla famiglia! Firma subito

Quante volte avrai sentito dire da amici, colleghi o dai media: “Se il matrimonio non funziona, meglio separarsi!”?

È un’opinione diffusissima, anche tra chi si dice cattolico. Ma la scienza oggi dice l’esatto contrario!

Divorziare non risolve i problemi, spesso li peggiora: i litigi aumentano, cresce l’isolamento, le dipendenze, e a volte finisce pure in tragedia.

Ebbene, nel 2015 con la legge n. 55 il governo Renzi ha introdotto nel nostro Paese il cosiddetto “divorzio breve”.

Anziché dopo 3 anni, è divenuto possibile separarsi nel giro di 6 mesi, se consensuale, e di un anno, se giudiziale.

Occorre fermare questo meccanismo perverso! Lo Stato deve incentivare l’unione in famiglia, tutelarla, non avversarla!

Ecco perché Generazione Voglio Vivere intende lanciare una petizione, che ti invitiamo subito a firmare, indirizzata al ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella.

Per quale motivo? L’obiettivo è quello di chiederle non solo di cancellare il cosiddetto “divorzio breve”, ma anche di impegnarsi a promuovere vere e concrete politiche a sostegno della famiglia, capaci di rafforzarla e valorizzarla nel tempo.

Ma non basta firmarla! Dobbiamo fare molto di più: farla arrivare ovunque, raggiungere quante più persone possibile, accendere una vera ondata di consapevolezza.

Per questo vogliamo lanciare una grande campagna di sensibilizzazione online, attraverso Facebook, per rendere la nostra voce più forte, più visibile, più incisiva che mai. Ma per riuscirci, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!

Ogni contributo, piccolo o grande che sia, può fare una differenza enorme!

Gli studi parlano chiaro!

La sociologa Linda Waite dell’Università di Chicago ha seguito 645 coppie in crisi: dopo cinque anni, due terzi erano di nuovo uniti e felici.

Un altro sociologo americano, Paul Amato, ha osservato come la felicità degli sposi separati sia destinata a diminuire ben presto e drasticamente.

Ma non è tutto: ormai numerose ricerche dimostrano anche come i figli soffrano enormemente il divorzio dei genitori.

Hanno più sensi di colpa, più rischio di isolamento, perfino di suicidio (+14%). Peggiorano a scuola, e da adulti divorziano a loro volta con una probabilità del 50% superiore, rispetto agli altri loro coetanei.

Intanto, cresce la paura di formare famiglie.

A Buenos Aires il 20% dei giovani della Gen Z non vuole figli, il 15% preferisce un animale domestico.

Anche in Italia, nel 2023, sono nati appena 370.000 bambini: la metà di quelli del 2008. E quasi il 41% delle famiglie con cani e gatti non ha figli.

Tutto questo è frutto del folle globalismo antinatalista degli ultimi decenni, dell’impazzare di politiche anti-cristiane e disumane.

Ma la Chiesa lo ripete da sempre: la famiglia è «la cellula originaria della vita sociale» (Catechismo, n. 2207), il luogo dove impariamo l’amore, i valori morali, la fede. E la comunità politica ha il dovere di difenderla (n. 2211).

La promozione dell’aborto, del divorzio, dell’ideologia gender, la distruzione del matrimonio e della famiglia hanno portato l’Italia sull’orlo del baratro.

Ancora un passo e siamo spacciati! Per questo è urgente dare una svolta, voltare pagina, cambiare mentalità!

Il futuro delle famiglie – e del Paese – dipende anche da te. Fai la tua parte!

 

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