Dopo l’aborto la “morte assistita”
La vera battaglia è tra chi difende i principi non negoziabili e chi li combatte apertamente.
Ne siamo ancora più convinti dopo che il presidente francese Macron ha dichiarato, il 10 marzo, che non si sarebbe fermato all’aborto, ma che ad aprile avrebbe presentato in Consiglio dei ministri un progetto di legge sulla “morte assistita”.
Le condizioni da soddisfare per ottenere l’approvazione della richiesta di accesso al suicidio saranno quattro, ha spiegato Macron. Ovvero: essere maggiorenne, possedere un pieno discernimento, presenza di malattia a breve termine e prognosi vitale a breve o medio termine, sofferenza fisica o psicologica o entrambe.
“Abbiamo pensato a questa legge come una legge di fraternità – ha osservato Emmanuel Macron nell’intervista rilasciata al quotidiano La Croix – una legge che concilia l’autonomia dell'individuo e la solidarietà della nazione. In questo non crea, in senso stretto, né un nuovo diritto né una libertà, ma traccia un percorso che fino ad allora non esisteva e che apre la possibilità di richiedere assistenza per morire a determinate condizioni rigorose”.
L’intenzione del presidente francese, come ti avevamo già preannunciato, è quello di ritagliarsi un profilo politico ben preciso con cui presentarsi agli occhi del mondo, soprattutto alla vigilia delle elezioni europee di giugno.
Siccome non tocca palla in nessun dossier, dalla politica interna a quella internazionale (dove, al contrario, rimedia una figuraccia dietro l’altra), l’unico modo per proporsi sulla scena nazionale ed estera è quello di presentarsi come “difensore dei diritti”, ergendosi come l’anti Trump per eccellenza.
Il problema è che l’offensiva contro la persona e la dignità umana sferrata da Macron potrebbe avere un effetto devastante qualora dovesse attecchire in altri Paesi europei.
Da noi i radicali di +Europa e dell’associazione Luca Coscioni non aspettano altro per rendere più permissiva la legge 194, regolarizzare il suicidio assistito e introdurre come secondo step l’eutanasia.
Ecco perché noi, insieme, dobbiamo assolutamente mobilitarci per impedire che l’effetto Macron possa giungere anche in casa nostra.
Ove mai avessi avuto qualche dubbio in merito alla lotta crescente e spudorata che personaggi come Macron e sinistra di vario genere conducono contro i principi non negoziabili, bè crediamo che dopo queste tragiche iniziative del presidente francese, ti stia convincendo del tutto che oggi lottare per la vita, la famiglia e la libertà educativa sia la prima necessità di affrontare.
Ricordati che le politiche di natura economica, industriale, infrastrutturale sono fondamentali, ma ancor più importanti sono le scelte che toccano l’uomo e la sua natura.
Non dimenticare, infatti, che la politica non è soltanto “agenda di governo”, ma è innanzitutto “visione del mondo”.
Per questo motivo ti invitiamo a lottare al nostro fianco e a batterti insieme a noi per quei principi che fondano l’umano e ne rivelano la dignità. Ne abbiamo assoluto bisogno, o meglio, la nostra società ne ha assoluto bisogno.