
Drag queen a scuola: il caso di Acerra è solo l'ultimo esempio. Ora BASTA!
L’ennesimo tentativo di indottrinamento ideologico si è infiltrato nelle nostre scuole!
Quanto accaduto al liceo "Munari" di Acerra è solo l’ultimo, gravissimo, esempio: una drag queen, priva di qualsiasi titolo pedagogico o competenza educativa, si è permessa di accusare le famiglie italiane di “distruggere” ciò che la scuola insegna.
Il caso di Acerra: un’ondata di indignazione
Nel corso di un incontro, che si è tenuto a gennaio, con adolescenti di 13-17 anni, Priscilla, nome d’arte di Mariano Gallo, ha dichiarato senza mezzi termini: “Purtroppo ci dobbiamo rendere conto che spesso, quello che viene costruito a scuola, viene distrutto a casa dalle famiglie”.
Un’affermazione gravissima, che rappresenta un attacco frontale al diritto e al dovere educativo dei genitori. Non è un caso che l’iniziativa abbia sollevato un’ondata di indignazione.
Il deputato Rossano Sasso, capogruppo della Lega in Commissione Cultura alla Camera, ha denunciato pubblicamente: “Niente a che vedere con un pedagogista o un esperto di comunicazione: solo un soggetto, senza alcuna competenza, che fa formazione ai nostri ragazzi. Capite ora cosa intendo quando parlo di assalto di attivisti ideologizzati?”
Anche il coordinatore di Fratelli d’Italia di Acerra, Vincenzo Riemma, si è detto “deluso e perplesso”, prendendo le distanze da “un tentativo di indottrinare i nostri ragazzi in una deriva ideologica che non ci piace” e annunciando richieste di chiarimenti alle autorità scolastiche.
Interrogazione parlamentare al Ministro Valditara
Non stiamo parlando di dibattiti aperti o di confronto tra idee. Qui assistiamo a un vero e proprio assalto ideologico mascherato da attività scolastiche.
Una deriva che vede attivisti queer e transfemministi, spalleggiati da docenti politicizzati, imporre la loro visione ai nostri figli.
È un tentativo subdolo di riprogrammare la mente degli studenti, sostituendo l’educazione con l’ideologia, il pluralismo con il pensiero unico.
Di fronte allo scandalo, è stata presentata un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per fare chiarezza su quanto accaduto nel liceo “Munari” di Acerra.
Un atto formale che chiede conto di chi ha autorizzato questa invasione ideologica nelle aule scolastiche.
La nuova proposta di legge fa ben sperare, ma restiamo vigili!
Fa ben sperare la recente proposta di legge del ministro Valditara, di cui ti abbiamo già parlato, che introduce finalmente il consenso informato obbligatorio dei genitori per ogni corso o attività a tema LGBT nelle scuole.
È una buona notizia, un passo avanti importante per difendere la libertà educativa delle famiglie italiane. Ma non possiamo abbassare la guardia. La battaglia è tutt’altro che finita!
Per ogni legge proposta, ci sono decine di tentativi sotterranei di aggirarla, di infiltrare ideologie gender travestite da “lotta alla discriminazione” o “educazione ai diritti civili”.
La posta in gioco è alta: si tratta di proteggere i nostri figli da un’ideologia che vuole sostituire l’educazione con l’indottrinamento, il dialogo con l’imposizione.
Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione indirizzata al Ministro Valditara per bloccare definitivamente ogni forma di indottrinamento gender nelle scuole e proteggere i nostri bambini.
Sostieni la nostra campagna di verità!
Per fermare la pericolosa deriva dell’indottrinamento gender nelle scuole, abbiamo lanciato una vasta campagna di sensibilizzazione su Facebook per informare e risvegliare milioni di famiglie italiane.
Ma per raggiungere sempre più persone, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto concreto!
Genitori, cittadini, educatori responsabili: è arrivato il momento di pretendere una volta per tutte trasparenza e rispetto per quello che è il nostro diritto fondamentale: educare i nostri figli. Facciamo la nostra parte!