Educazione sessuale a scuola: l’iniziativa di Milano sotto accusa!
Stiamo assistendo a un evento sconcertante che coinvolge Milano.
Infatti, il Comune ha stretto una collaborazione con il gigante farmaceutico Reckitt Benckiser Healthcare Italia e Durex per lanciare il progetto "A Luci Accese" per l'anno scolastico 2024-2025.
L'Italia è tra le sei nazioni europee che non hanno ancora introdotto programmi formali e obbligatori di educazione sessuale nelle scuole, secondo il Report-GEM dell'Unesco 2023 e questo, almeno secondo Durex, è una problematica di assoluta priorità.
La nota azienda di contraccettivi ha condotto nel 2023 una ricerca sull'argomento tramite l'Osservatorio "Giovani e Sessualità" per oltre sei anni, in collaborazione con Skuola.net.
Questa ricerca, alla quale hanno aderito 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni, fotografa le conoscenze, i comportamenti e le abitudini delle ragazze e dei ragazzi italiani in riferimento all’affettività e sessualità e mostra, ormai con continuità, un approccio molto spesso inconsapevole su questi temi, basato su conoscenze a volte errate e su informazioni confuse che determinano comportamenti a rischio per sé stessi e per gli altri.
Infatti, da questa ricerca è emerso che il 41,7% dei ragazzi afferma di aver avuto il primo rapporto sessuale tra i 17 e i 18 anni, ma c’è anche chi dichiara di aver avuto la sua prima esperienza prima dei 13 anni (9,5%). Un altro punto critico è legato alla chiusura dei ragazzi nel parlare di questi argomenti. Infatti solo il 9,3% si rivolge ai genitori, il 5,5% al medico, il 15,2% chiede aiuto agli amici e l’11,9%, semplicemente, non chiede a nessuno.
Ma il dato più significativo è che il il 95,1% dei giovani milanesi crede che l’educazione alla sessualità e all’affettività dovrebbe essere offerta come materia nel curriculum scolastico.
Queste le parole di Paolo Zotti, CEO di Reckitt Italia “La partnership con il Comune di Milano è un passo avanti cruciale e significativo nella missione di Durex di promuovere una sessualità libera, protetta e consapevole e nel diffondere l’importanza dell’educazione affettiva e sessuale tra i giovani.” Laura Savarese, Direttrice Affari Regolatori e Relazioni Esterne della multinazionale, ha anche aggiunto: “Ci auguriamo che questo possa essere solamente un primo passo d’ispirazione per altre realtà locali e nazionali, a intraprendere un percorso di educazione alla sessualità e all’affettività rivolto ai più giovani”.
Anche Papa Francesco ha affrontato il tema dei contraccettivi, sottolineando come questi possano portare reddito ma impediscano la vita. Questo richiama l'attenzione su quanto sia cruciale considerare non solo gli aspetti economici, ma anche i valori umani e il rispetto per la vita quando si affrontano questioni così delicate.
Questo progetto solleva però in noi degli interrogativi fondamentali: è davvero giusto che un'azienda che trae profitto dalla vendita di contraccettivi si assuma il ruolo di educatore su un tema così delicato per bambini, adolescenti e giovani? I genitori hanno il diritto di affrontare tali argomenti con i propri figli nel modo e nel momento che ritengono più opportuni.
Dovremmo piuttosto incentivare la responsabilizzazione dei giovani, educarli al rispetto per il proprio corpo e quello degli altri, e insegnare loro il valore autentico di un'esperienza sessuale condivisa tra due persone che si amano e si rispettano reciprocamente.
L'approccio attuale promuove una visione della sessualità centrata sull'uso sistematico di contraccettivi o, in casi estremi, sull'aborto. Questa concezione riduce la sessualità ad uno strumento per il proprio piacere egoistico.
Questa è l'educazione sessuale che desideriamo per i nostri giovani? Assolutamente no! Non possiamo accettarlo!