Esistiamo e non ci arrendiamo!
Esiste un popolo che non ha alcuna intenzione di arrendersi!
È questo il messaggio che è emerso dalla manifestazione per la Vita tenutasi a Roma sabato 22 giugno.
“Scegliamo la Vita!”, questo è stato lo slogan che ha aperto il corteo a cui hanno partecipato circa 30.000 donne e uomini di tutte le età, e che ha fatto sapere al mondo della politica e, più in generale, all’opinione pubblica che esiste un segmento importante di persone che difende la vita dal concepimento alla morte naturale e che non è disposto ad arrendersi.
“Il Paese reale non vuole la continua sponsorizzazione dell’aborto né la morte di Stato con eutanasia e suicidio assistito o la liberalizzazione delle droghe o dell’utero in affitto”, ha affermato dal palco il portavoce della manifestazione Massimo Gandolfini.
“Gli italiani vogliono l’esatto opposto, lo hanno dimostrato anche alle recenti elezioni europee e oggi abbiamo lanciato un messaggio inequivocabile a governo, partiti politici e istituzioni tutte:
chiediamo più incentivi, risorse e politiche per sostenere natalità, maternità, conciliazione lavoro-famiglia, lotta alle droghe e alle dipendenze, per aiutare i disabili e le loro famiglie e contrastare derive aberranti come, appunto, l’utero in affitto e il suicidio assistito proposto ad anziani, persone fragili e disabili, per rafforzare l’assistenza sanitaria e le cure palliative”, ha continuato Gandolfini.
Ci vorrebbero far credere a tutti i costi che la società ormai va in una direzione già tracciata. Un futuro già scritto, fatto di diritti per tutti e di nessun dovere. Un futuro dove la morte è spacciata per difesa della dignità umana, contro il dolore, che sarebbe disumano, sostenendo inoltre che ci sarebbero delle vite che non sono “degne” di essere vissute perché condannate all’infelicità.
Questa società barbara che vorrebbero edificare è la ragione per la quale noi, sino a quando avrò fiato nei polmoni, combatteremo e non permetteremo che i loro piani abbiano successo.
Ti esortiamo a non mollare e soprattutto a non abbandonare la speranza. Da poco più di un decennio la narrazione abortista è iniziata a scricchiolare, ed è iniziata a scricchiolare dal Paese da cui nessuno di noi si sarebbe immaginato potesse iniziare: gli Stati Uniti d’America.
Da allora i movimenti politici che si battono per la difesa della vita, della famiglia e della libertà educativa sono in crescita in ogni angolo dell’Occidente.
Lo sai che significa tutto ciò? Che i principi che ci stanno più a cuore stanno riprendendo terreno, portati avanti magari dai personaggi più improbabili, te ne diamo atto, ma chi siamo noi per porre limiti alla Provvidenza?
Non credere, dunque, ai disperati, a certi disfattisti che serpeggiano anche nelle nostre fila, che sanno solo ripetere: ormai il futuro è già scritto, hanno vinto loro. Noi, al massimo, possiamo parare qualche colpo, ma prima o poi saremo costretti a capitolare.
Queste persone non solo dimostrano di non conoscere realmente ciò che accade nel mondo, ma di fondare sulla loro falsa percezione la strategia più sbagliata che possa esservi, anche qualora avessero ragione (cosa non vera, naturalmente).
Perché se crediamo che esista un Creatore al di sopra di noi e delle nostre teste limitate, bè, come accade per ciascuno di noi a livello individuale, potrebbe darsi che siamo in un periodo della storia in cui siamo chiamati a dare testimonianza, a resistere contro le pressioni deleterie di una società allo sbando, di “resistere” dunque a questa grande prova, e non a “capitolare” inesorabilmente davanti alla sua minaccia!
Sarebbe una follia imperdonabile arrendersi e i primi a pagarne le conseguenze sarebbero i nostri figli e nipoti.
A questo punto, lo sai quale dovrebbe essere la tua risposta spontanea? Quella di venire a lottare al nostro fianco, in trincea, ed essere sicuro che andrà tutto bene se marciamo compatti!
Te lo possiamo garantire! Non dimenticare mai, infatti, che al nostro fianco c’è Colui che ha vinto il mondo!