Eutanasia, il mondo si sta suicidando

Eutanasia, il mondo si sta suicidando

Il mondo si sta suicidando!

Potremmo parafrasare così il titolo scelto dall’Atlantic Magazine, per parlare dell’incredibile diffusione registrata dall’eutanasia quasi ovunque in Occidente.

In Canada la morte “medicalmente assistita” rappresenta ormai un quinto di tutte le cause di decesso. Ed i medici faticano a soddisfare le richieste, peraltro in costante aumento.

Come non vedere gli artigli del diavolo in tutto questo? Il Parlamento ha rimosso solo nove anni fa qualsiasi divieto penale, trasformando il suicidio assistito nella “moda” del momento.

Doveva all’inizio riguardare solo i pazienti gravemente malati, in fin di vita e senza speranze. Ma ben presto è stato esteso anche a chi, pur grave, non rischiava di morire.

E tra due anni verrà consentito a chi soffra di soli disturbi mentali, mentre in prospettiva lo si vorrebbe “garantire” anche ai minori.

Siamo di fronte ad un’ecatombe, fondata sulla banalizzazione del male.

L’antilingua, propria di qualsiasi ideologia, ridefinisce ciò che un tempo era omicidio come un “diritto”. Il che è falso.

È anche questo un modo per anestetizzare le coscienze e sollevarle dalle responsabilità e dal peso di doversi prender cura di un familiare che soffre, di un “fragile” non più autonomo.

Fino a che punto una società, che vuole definirsi davvero civile, può legittimare la morte indotta e provocata come una soluzione accettabile o addirittura “normale”? È agghiacciante.

Possibile che di fronte alla vecchiaia, alla malattia ed alla solitudine, non si riesca ad offrire soluzioni umane ed accoglienti, come se la terza età rappresentasse un peso ed un costo sociale?

Ci rifiutiamo di crederlo! Ed intendiamo batterci con forza a favore del diritto alla vita, dal concepimento sino alla morte naturale.

Oggi possiamo far sentire la nostra voce. Come? In due modi, entrambi efficaci. Il primo consiste nel firmare la petizione «No al suicidio assistito!», promossa da Generazione Voglio Vivere.

È indirizzata al ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, affinché agisca in tutte le sedi istituzionali per ribadire la sacralità della vita ed opporsi ad eutanasia e suicidio assistito.

Il secondo modo consiste nel lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, per far sapere come stiano le cose e trovare nuovi amici pronti a combattere con noi la battaglia per la Vita.

I social ci consentono di raggiungere tante persone in poco tempo. Ma hanno un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante. Lo scorso 18 luglio, ad esempio, la Slovenia ha approvato la legge, che consente il suicidio assistito, uniformandosi così ad altri Paesi, che già lo riconoscevano.

Tra questi, Australia, Nuova Zelanda, alcuni Stati Usa e, nell’Unione europea, Lussemburgo, Belgio, Austria, Spagna ed Olanda. Entriamo nel dettaglio.

Nei Paesi Bassi, nel 2021, sono stati registrati 9.799 casi di eutanasia, talora anche senza richiesta esplicita oppure riguardanti neonati con disabilità, giudicate “incompatibili con la vita”.

Nel Regno Unito è in dirittura d’arrivo, attende solo il via libera dalla Camera dei Lord ed, in Francia, l’ok del Senato.

In Spagna si è passati dai 1.034 casi di eutanasia del 2024 agli oltre 1.300 dei primi sette mesi del 2025, ampliando sempre più il novero dei potenziali candidati.

In Svizzera, il suicidio assistito ha raggiunto livelli allarmanti, quadruplicando tra gli ultra-85enni e raddoppiando tra i 65-84enni nel giro di 25 anni.

In Nuova Zelanda si sono registrati 472 casi di eutanasia tra il primo aprile 2024 ed il 31 marzo 2025 contro i 344 dell’anno precedente.

Tutto questo, in condizioni normali, si chiamerebbe omicidio ed infanticidio!

Oltre tutto, i dati ufficiali sarebbero da intendersi per difetto, la realtà è peggiore di quel che ci dicono i numeri.

Oltre il 20% dei decessi “assistiti” non verrebbe nemmeno segnalato, il che rende impossibile capire cosa stia realmente accadendo.

Dietro quest’ideologia di morte si muovono ancora una volta, come già per divorzio ed aborto, soprattutto partiti di Sinistra, che premono per estendere sempre più le pratiche eutanasiche.

Quanto finora legiferato non basta loro, lo ritengono solo un “compromesso politico” in attesa di nuovi, più ambiziosi traguardi.

Hanno semplicemente approvato quanto ritenevano tollerabile in prima battuta dal pubblico, ma ora spingono per abbattere anche le ultime resistenze etiche e morali.

Il che dimostra come, quando parlano di “garanzie” e di “scelta”, i primi a non crederci siano proprio loro.

Non gliene importa nulla, perché hanno ben presenti gli obiettivi che realmente si pongono. E sono tutti obiettivi di morte.

Non possiamo permettere che li raggiungano! Dobbiamo impedirlo con tutte le nostre forze, promuovendo una comune battaglia per la Vita.

Coraggio! Solo uniti si vince!

 

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