Eutanasia, il nuovo attacco del demonio contro disabili e bambini
I Francesi son riusciti a far stizzire anche l’Onu. Il che ha dell’incredibile!
Eppure il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti delle Persone con Disabilità, lo scorso 10 settembre, ha intimato alla Francia di sospendere l’esame della proposta di legge sull’eutanasia.
Questa decisione, frutto di una procedura del tutto eccezionale, è giunta dopo una petizione firmata da oltre 16.800 cittadini e promossa dal Centro europeo per il Diritto e la Giustizia.
Sai cosa è emerso? Che la legalizzazione della cosiddetta “dolce morte”, Oltralpe, stava diventano fortemente discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità.
Anziché promulgare una legge gravemente lesiva e pericolosa nei loro confronti, secondo l’Onu sarebbe stato meglio che la Francia si preoccupasse di tutelarli, tenendo conto delle loro fragilità.
L’eutanasia avrebbe, insomma, rappresentato una violazione diretta dei diritti fondamentali delle persone più vulnerabili, in particolare del loro diritto alla vita.
Questo intervento senza precedenti dà ragione a me, a te ed a tutti quelli che finora si sono battuti contro la legalizzazione di una pratica eticamente immorale e rischiosa per i cosiddetti “fragili”.
Il che riguarda non solo chi presenti disabilità fisiche, bensì anche quelle di natura mentale o di carattere psicologico.
Il gesto compiuto dall’Onu, del tutto inedito, ben fotografa la gravità della minaccia, che incombe ormai su tutti, nessuno escluso.
Per questo non possiamo stare a guardare! Occorre reagire! E subito. Come? Ti suggerisco due mezzi concreti per farlo.
Il primo consiste nel sottoscrivere la petizione «Fermiamo la cultura della morte! Difendiamo la Vita!», promossa da Generazione Voglio Vivere.
È indirizzata al governo Meloni, affinché agisca in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed europee, per cancellare il rischio di una legalizzazione della “morte di Stato”.
Perché la nostra voce venga sentita, però, occorre darle anche forza. Ed è ciò che intendo fare, promuovendo, a sostegno della petizione, una vasta campagna di sensibilizzazione sui social.
Essi consentono di arrivare presto a tanti. Ma quest’operazione ha un costo, di cui da solo non riuscirei a farmi carico. Per questo ti chiedo di darmi una mano.
È molto importante, per poter donare una speranza concreta a chi, come noi, intende tutelare la Vita!
Dal Canada ci giunge, infatti, un allarme chiaro: qui i disabili, durante le visite mediche di routine, lamentano crescenti pressioni, per convincerli ad optare per l’eutanasia.
E chi non accetta tale prospettiva, rischia pure di sentirsi dare dell’”egoista”! Tanto che il “suicidio assistito”, lì, è divenuto la quinta causa di morte.
Nel 2023 il ricorso all’eutanasia ha registrato un’impennata del 16% rispetto all’anno precedente. La denuncia, forte e circostanziata, è giunta da Krista Carr.
Carr è amministratrice delegata di «Inclusion Canada», un’organizzazione senza scopo di lucro dedita alle persone con disabilità intellettive.
Davanti alla Commissione parlamentare per le Finanze ha denunciato il “pressing” iniziato soprattutto dopo l’estensione del “suicidio assistito” ai malati cronici, ma non terminali.
«Le persone con disabilità ora hanno molta paura di presentarsi al Sistema Sanitario per i loro normali problemi di salute», afferma.
Persino la povertà – ha aggiunto Carr – viene considerata una «sofferenza intollerabile», tale da suggerire a chi ne patisca la “soluzione” eutanasica. Più che terrificante, è disumano, non trovi?
Lo scorso anno i medici dell’Ontario, ad esempio, si sono trovati di fronte pazienti, che hanno scelto il “suicidio assistito” per far fronte a miseria e solitudine, non ad una malattia terminale.
Una donna obesa, che si percepiva come un «corpo inutile, che occupava spazio», si è sentita suggerire dai sanitari di farla finita. Sconcertante!
Il chief coroner dell’Ontario ha precisato che, nel 2023, oltre tre quarti di coloro che sono stati sottoposti ad eutanasia necessitavano, in realtà, di semplice assistenza e di terapie adeguate.
Ma campanelli d’allarme giungono anche dagli Stati Uniti. Asra Nomani è una giornalista di Fox News. In un recente reportage ha affrontato la piaga dell’eutanasia infantile.
Si tratta dell’ultimo, sinistro attacco del demonio alla vita innocente. «Gli oppositori dell’eutanasia devono affrontare una lobby globale multimilionaria», ha dichiarato Nomani.
L’ha definita «una rete tentacolare, che modifica le leggi in tutto il mondo e sviluppa servizi di eutanasia per le pompe funebri».
Vende «capsule per il suicidio» e promuove il «turismo del suicidio». Ma soprattutto, ora, sta prendendo di mira i bambini.
Chi c’è dietro questo losco traffico? Si tratta di «gruppi presenti in tutti i Continenti, ma prevalentemente in Occidente, dove si devono già affrontare tassi di natalità allarmanti».
Quanti? Nomani fa un elenco dettagliato: 41 gruppi in Europa, 31 in Nord-America, 2 in Messico, 3 in Sud-America, 2 in Africa, 5 in Asia e 13 in Oceania.
Già nei Paesi Bassi, in Belgio ed in Colombia il “suicidio assistito” è stato consentito anche sui minori. In molti altri Stati si stanno facendo pressioni per fare lo stesso.
Attaccare gli innocenti, neonati compresi, è una delle cose più sinistre che una società (cosiddetta) “civile” possa permettere.
Il diavolo non dorme davvero mai! Lavora 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per trascinare anime all’inferno, affinché soffrano per l’eternità.
Le anime timorate di Dio o, semplicemente, le persone di buona volontà, quelle che hanno ancora una coscienza, devono opporsi al nuovo attacco delle Tenebre e negar loro quest’altra vittoria.
Non diamola vinta al demonio!