
Fermiamo il peccato dell’aborto!
Testimoniare la vita fa bene alla Vita!
Ce ne convinciamo sempre di più: contro l’aborto bisogna prendere posizione, esporsi con la propria faccia, spiegare le proprie ragioni. In modo pacifico ma determinato. Sei d’accordo anche tu?
Ne abbiamo avuto recentemente la riprova. Qualche settimana fa, lo scorso settembre, un gruppo di giovani cattolici ha percorso le strade del Belgio per dire: «Fermiamo il peccato dell’aborto!».
Alcuni di loro li conosciamo, sono nostri amici. Sono partiti da Anversa con striscione, megafono, bandiere e cornamuse, distribuendo volantini ed avvicinando i passanti.
Hanno fermato centinaia di persone, dirette a scuola, al mercato o al lavoro, portando la propria testimonianza di fede e di vita.
Hanno trovato tra le gente simpatizzanti, nuovi amici, convinti sostenitori, hanno raccolto apprezzamenti e critiche. Qualcuno ha provato anche a zittirli, provvidenzialmente senza riuscirci.
La posta in gioco era molto alta. Hanno risposto garbatamente ad ogni obiezione, ricorrendo alle sole armi della logica, del buon senso e dell’amore per la Vita.
Abbiamo pregato per la perfetta riuscita dell’importante iniziativa. Ma ci siamo anche detti: cos’altro possiamo fare per aiutarli?
La distanza geografica ci impediva di essere con loro e fra di loro. Però noi possiamo accompagnarli. Come?
Firmando la petizione «No all’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue!», promossa da Generazione Voglio Vivere.
Chiede al governo Meloni di farsi portavoce in sede europea del diritto del nascituro alla vita, senza compromessi, senza se e senza ma.
Per rendere ancora più incisiva la nostra azione, puoi sostenerla anche con una piccola offerta per farla conoscere tramite i social a quanta più gente possibile.
La nostra iniziativa ci permette di essere vicini a quanti ogni giorno si impegnano a favore della Vita.
Dopo Anversa, la campagna pro-life belga si è spostata a Gand, poi nelle Fiandre, infine a Bruxelles, prima nei pressi di Palazzo Reale, poi alla fermata della metropolitana Troon.
Infine si è trasferita presso la sede del Parlamento europeo, dove i giovani militanti hanno appeso uno striscione, recitato una preghiera e ripreso a distribuire volantini.

Molte le donne e le famiglie, che, fermatesi a parlare con loro, hanno riconosciuto le loro ragioni ed hanno ammesso come l’aborto non possa e non debba essere mai un “diritto”.
Dio ha donato a questi giovani energia, forza e perseveranza, affinché portassero a termine questa loro missione in difesa della Vita e della legge divina.
Anche noi, come loro e con loro, abbiamo piena fiducia che la Santa Vergine, Madre di Dio, ci darà la grazia per vincere questa importante battaglia.
Potremo così dire anche noi, assieme a quei giovani: «Fermiamo il peccato dell’aborto!».