Fermiamo la glaciazione demografica!

Fermiamo la glaciazione demografica!

Se non si fa qualcosa sul fronte demografico, l’Italia rischia una “glaciazione demografica” entro il 2040.

A dirlo è Fondazione Nord Est, think thank economico che si occupa di misurare i cambiamenti in atto e le conseguenze per il medio-lungo periodo, oltre che individuare le strategie giuste per farvi fronte.

Le conseguenze sociali ed economiche di questo grave deficit demografico saranno un calo della forza lavoro e un minor mercato interno, che comporteranno bassi consumi e investimenti inferiori.

Il Nord Italia risentirà di questa situazione in modo traumatico. Secondo la Fondazione, tra soli 25 anni le regioni settentrionali registreranno un saldo negativo di 2,3 milioni di residenti rispetto all’attuale.

Si passerà dunque dai 27,4 milioni di abitanti del 2023 ai 25,1 milioni del 2040.

Da qui ai prossimi sette anni si registreranno sin da subito i cali: quasi 150.000 persone in meno soltanto al Nord. Per quanto riguarda il meridione d’Italia, invece, la situazione sarà ben peggiore, per via della desertificazione che risulta essere già in corso in diverse zone.

Nello studio della Fondazione si prospetta persino un “gioco” assai tragico, ma che potrebbe divenire presto realtà, denominato “Cancella la città”. Si tratta di una previsione dei centri che potrebbero sparire, se il calo demografico si dovesse concentrare in una determinata area geografica.

Ebbene, a rischio sarebbero città storiche come Monza, Bergamo, Brescia; oppure, in Veneto, si svuoterebbero importanti centri come Padova, Vicenza, Treviso.

Senza contare le conseguenze ulteriori. Verranno infatti a mancare diversi servizi pubblici, le scuole e gli uffici saranno costretti a chiudere, gli ospedali verranno ulteriormente ridimensionati. Contestualmente, l’aggravio sulla sanità e sulla spesa pubblica continuerà ad aumentare a causa dell’anzianità progressiva della maggioranza della popolazione. Insomma, uno sfacelo totale.

Ebbene, dinanzi a questa tragedia umana e sociale, ci chiediamo cosa aspetta ancora il Governo a prendere le dovute misure per tentare di arginare questa ecatombe spaventosa.

Per questo abbiamo deciso di indirizzare una petizione al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiederle di agire al più presto sul fronte demografico con una misura altamente impattante, come la situazione attuale impone di fare.

In altre parole, non è sufficiente agire su un problema divenuto così importante ed endemico soltanto con l’assegno di maternità e misure simili, o con bonus decontributivi per le madri lavoratrici, per quanto importanti possano essere misure di questo genere.

È necessario agire al più presto, per lanciare anche un messaggio chiaro all’opinione pubblica e alle giovani coppie italiane, dando un vero e proprio reddito di maternità.

Se si è concepita una misura come il reddito di cittadinanza, ove la platea dei beneficiari era ahimè enormemente più numerosa, non capiamo perché non possa realizzarsi una misura analoga per una platea assai inferiore (nel 2023 le donne che hanno partorito sono poco più di 350.000) e per rimediare ad un problema che si prospetta catastrofico.

Non abbiamo più tempo: la nostra classe politica vuole capirlo o no? Per questo motivo ti chiediamo di firmare subito la petizione per chiedere alla premier di porre un argine a questa glaciazione demografica con una misura significativa e impattante.

Non possiamo più permetterci di sbagliare, né tantomeno di perdere altro tempo prezioso. Bisogna agire e avviare un processo virtuoso di fiducia nel futuro, a cui lo Stato può contribuire dimostrando concretamente che i primi a credere nel futuro dei suoi figli sono proprio le istituzioni.

Fatti sentire anche tu e vieni a lottare al nostro fianco!


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