Florida, Ron DeSantis contro l’agenda LGBT!
Dove meno te lo aspetti, le cose iniziano a funzionare!
In Florida l’amministrazione DeSantis ha recentemente revocato la licenza ad un locale, reo di aver ospitato uno spettacolo di drag queen in presenza di minori.
L’accusa rivolta alla Orlando Philharmonic Plaza Foundation è quella di violare la legge dello stato esponendo i minori ad atti sessuali e ad «esibizioni oscene e lascive».
Le drag queen, secondo testimonianze presenti nel locale, avrebbero simulato scene sessuali, masturbazioni e aborti dinanzi a bambini, alcuni di età inferiore ai sei anni.
L’amministrazione della Florida aveva avvisato la compagnia prima dell’evento, ammonendola che «le esibizioni di drag show sessualmente esplicite costituiscono fastidi pubblici, attività oscene e condotta disordinata quando sono presenti minori».
Tuttavia, incuranti degli ammonimenti statali, l’evento era stato regolarmente promosso, senza che le locandine pubblicitarie contenessero avvisi né limitazioni d’età.
Ti informiamo che quello che hai appena letto non è un caso isolato.
Da mesi il governatore DeSantis sta conducendo azioni di questo tipo, che stanno proliferando sempre di più non solo in Florida ma in tutti gli Stati Uniti.
Lo scrittore e attivista statunitense Jonathon Van Maren ha dichiarato che
«Le drag queen stanno promuovendo la fluidità di genere per i bambini; insegnano ai bambini come “esibirsi” e a raccogliere mance come spogliarelliste; a fare balli sessualmente espliciti davanti ai bambini. Gli attivisti dietro Drag Queen Story Hour hanno dichiarato esplicitamente che il loro obiettivo è “creare un sito di piacere queer” e sovvertire “l'innocenza infantile”» (DeSantis revokes Orlando venue’s liquor license for hosting obscene drag show with children present).
Immagina se queste cose venissero fatte in Italia.
Prova solo a considerare per qualche istante se qualcuno si azzardasse non dico a chiudere locali, ma soltanto a denunciare pubblicamente un simile stato di cose, cosa accadrebbe.
Te lo diciamo noi: anzitutto verrebbe fatto letteralmente a pezzi dagli organi di informazione, come sta accadendo in questi giorni con il Festival di Sanremo.
Secondariamente, rischierebbe di finire a processo.
La cosa che però deve destare speranza è che proprio in un Occidente scosso nelle fondamenta, malato alle radici, si risvegli forte uno spirito che non è insensibile ai richiami dell’ordine naturale.
Ai richiami della vita e della famiglia naturale.
Bisogna costruire un grande movimento di opinione in tal senso anche in Italia, che spinga verso una rivoluzione culturale esattamente contraria a quella del ’68.
Rispetto al passato molti passi avanti sono stati fatti; la vittoria del centrodestra guidato da Fratelli d’Italia lo dimostra ampiamente.
Tutto questo però non è ancora sufficiente, è necessario intensificare gli sforzi.
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Le rivoluzioni, o forse sarebbe il caso di dire “le contro-rivoluzioni”, si vincono con le armi culturali, prima ancora che attraverso le urne elettorali (firma la petizione per le Elezioni regionali 2023).