Giornata Mondiale della Prematurità
Ogni anno, oltre 13 milioni di bambini in tutto il mondo nascono prima del tempo, fragili, delicati, bisognosi di cure che li aiutino a respirare, nutrirsi, vivere.
In Italia sono circa 25.000: piccoli guerrieri che affrontano il mondo prima che i loro corpi siano pronti, affidati a mani esperte nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale.
Questi luoghi non sono solo spazi di alta tecnologia e competenza, ma veri templi dedicati alla vita, dove medici, infermieri e genitori si uniscono in un atto di amore e speranza per accompagnare i più vulnerabili verso un futuro possibile.
Oggi, nella Giornata Mondiale della Prematurità, celebriamo il diritto universale a cure di qualità, ovunque. Un diritto che abbraccia non solo i neonati, ma anche le loro famiglie, co-protagoniste fondamentali nel percorso di guarigione.
Studi dimostrano che la vicinanza dei genitori, il contatto pelle a pelle, la loro voce, sono forze potenti, capaci di migliorare lo sviluppo fisico e psicologico di questi piccoli.
Tuttavia, troppe terapie intensive neonatali limitano ancora l'accesso dei genitori, trasformandoli in visitatori anziché in alleati. Questo deve cambiare. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) lotta affinché ogni reparto sia aperto 24 ore su 24, perché ogni famiglia merita di essere parte attiva del miracolo della vita.
La prematurità non è solo un fatto clinico, ma una sfida umana e sociale.
È un percorso costellato di difficoltà, ma anche di successi: il 96% dei neonati prematuri in Italia sopravvive alla dimissione, un risultato straordinario reso possibile grazie a cure sempre più avanzate e alla dedizione instancabile dei professionisti.
E il latte materno, dono sacro di vita, si rivela un autentico salvavita per questi piccoli. Per chi non può riceverlo dalla propria mamma, entra in gioco un gesto di altruismo straordinario: il latte umano donato, distribuito grazie a 44 banche del latte in Italia, che protegge, nutre e dona speranza.
Ma non basta celebrare i successi. È necessario fare di più: migliorare le politiche sanitarie, investire nella ricerca, condividere conoscenze e, soprattutto, ascoltare le famiglie. La prematurità è una sfida globale che richiede il contributo di tutti: professionisti, istituzioni e cittadini.
Ogni vita prematura è un inno alla resilienza e alla sacralità della vita. Ogni battito di un cuore che ha sfidato il tempo è un richiamo a prendersi cura dei più fragili, con amore e determinazione, perché ogni vita è un dono inestimabile e nessuno, mai, dovrebbe affrontare questa battaglia da solo.