Il Canada apri-pista contro i Centri di Aiuto alla Vita?

Il Canada apri-pista contro i Centri di Aiuto alla Vita?

Lo sai. Generazione Voglio Vivere, anche grazie a te, ha sostenuto diversi Centri di Aiuto alla Vita in Italia, come quelli di Ravenna e di Abbiategrasso-Magenta.

Ma ora la cultura di morte sta cercando di accerchiarci.

Impossibile non essere preoccupati. L’obiettivo degli abortisti è quello di fermare le realtà pro-life e di cancellare l’obiezione di coscienza.

Un obiettivo, che intendono conseguire. In qualsiasi modo.

In Canada esistono dei Centri di Aiuto alla Gravidanza. Funzionano come i nostri Centri di Aiuto alla Vita in Italia.

Alle donne in crisi per una gravidanza inaspettata, che giungono da loro, spiegano tutte le possibili soluzioni materiali, assistenziali e psicologiche, atte a superare ogni ostacolo.

Forniscono pannolini, latte in polvere, vestitini per neonati, carrozzine, passeggini, ogni aiuto materiale insomma, oltre ad assistenza burocratica per eventuali pratiche di adozione.

Per le donne, che sciaguratamente decidano comunque di uccidere il figlio che tengono in grembo, offrono comunque servizi di consulenza post-aborto.

Per il loro impegno di aiuto e di promozione sociale sono stati riconosciuti e regolarmente registrati come “enti benefici”.

Godono di esenzioni fiscali ed offrono detrazioni fiscali per i donatori.

Ma oggi il primo ministro canadese, Justin Trudeau, cattolico all’anagrafe, sta pensando di mettere in discussione tutto questo.

Ha presentato, infatti, un disegno di legge, il «Protecting Reproductive Freedom by Preventing Abuse of Charitable Status», che recepisce le istanze degli ambienti più radicali e progressisti.

Il primo passo consiste nel pretendere che tutti i centri di aiuto alla gravidanza dichiarino pubblicamente quali servizi non offrano.

Vuole che dichiarino espressamente di non favorire in alcun modo l’aborto.

Il secondo passo consisterà nel revocare ai centri pro-life, che sono poi la stragrande maggioranza, lo status di ente benefico. Agevolazioni comprese.

In realtà tali organizzazioni dichiarano già chiaramente quel che fanno, come afferma Jared White, direttore esecutivo dell’organizzazione «Advokate» con sede ad Abbotsford.

Pretendere che specifichino, invece, quel che non fanno vuol dire per il governo dar retta a «stereotipi errati» e fare propria l’ideologia pro-aborto più spinta.

Una mossa deplorata dalla CLC-Campaign Life Coalition per il danno che arreca alle donne più vulnerabili, impedendo di aiutarle nelle situazioni più difficili, di crisi.

Non possiamo stare a guardare in silenzio. Poiché ciò che capita oggi in Canada potrebbe presto capitare ovunque, anche da noi. E non protestare ora potrebbe significare pentirsene domani.

Per questo ti chiediamo di aiutarci nel lanciare una vasta campagna di protesta tramite Facebook, mezzo veloce, sicuro ed efficace.

Col tuo aiuto intendiamo continuare ad aiutare concretamente i Centri di Aiuto alla Vita, senza che questi vengano penalizzati sul piano fiscale e normativo.

Ma, per riuscirvi, dobbiamo fare in modo che il Canada non faccia da apri-pista con le proprie politiche di morte anche in altri Paesi.

Per questo ti chiediamo di aiutarci. Se doni 50 € possiamo raggiungere 10.000 contatti; con 25 € possiamo raggiungerne 5.000; ma anche con 10 €, possiamo comunque raggiungerne 1.000.

Facciamo sentire forte la nostra protesta contro politiche subdolamente pro-aborto quali quelle, che intende introdurre Trudeau.

Ricalcano pedissequamente quanto chiesto da radicali e progressisti in tutto il mondo. Per questo non reagire in Canada oggi significa domani trovarle probabilmente anche in Europa, forse in Italia.

Dobbiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, che fermi i mercanti di morte.

Vedi, le donne che giungono in un centro di aiuto alla gravidanza, in Canada, sono spesso convinte che l’aborto rappresenti l’unica via d’uscita. Qui scoprono che non è così.

Vengono proposte loro valide alternative, tanto dal punto di vista materiale quanto dal punto di vista psicologico.

Se al momento, probabilmente, nulla cambierà col disegno di legge proposto da Trudeau, quello lanciato dal governo canadese suona come un avvertimento, in vista di «regolamentazioni» future.

Non dire nulla ora significherebbe poi trovarsi sorprese e conseguenze davvero sgradevoli in sede di legge dell’imposta sul reddito e di regolamenti annessi. E non solo Oltreoceano.

Non possiamo permettercelo.

Credici, Generazione Voglio Vivere continuerà a sostenere i Centri di Aiuto alla Vita in Italia. Ma proprio per questo vogliamo evitare che vengano ingiustamente penalizzati da leggi inique.

Dacci una mano e fermiamo questo scempio!

Uniti, ce la faremo!


Attribuzione Immagine: © Pexels
Dona