Il nuovo Pd in prima linea per i diritti LGBTQ+
Dalla giornata di ieri, il Partito Democratico ha la sua nuova guida.
Si tratta di Elly Schlein, giovane donna trentasettenne di cui ti ho parlato di recente, evidenziandoti alcune frasi da lei pronunciate qualche settimana fa, in una celebre trasmissione televisiva (Generazione Voglio Vivere | Il favoloso mondo di Elly Schlein!).
Giovane, certamente, ma non nuova al mondo della politica, visto che è stata già europarlamentare e vicepresidente della regione Emilia Romagna, mentre attualmente è deputata.
Nella mozione a sostegno della sua candidatura, fra le altre cose si legge:
«Il Partito Democratico che vogliamo è in prima linea per i diritti LGBTQIA+. Dobbiamo continuare a batterci per una legge contro l’omobilesbotransfobia, l’abilismo e il sessismo, per contrastare le discriminazioni e l’odio che colpiscono ogni giorno le persone».
«Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e la fine della discriminazione subita dalle loro figlie e figli, e il contrasto alle teorie riparative».
«Dobbiamo promuovere l’educazione alle differenze nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni» (Parte da Noi - Sintesi della Mozione Congressuale (ellyschlein.it)).
Come puoi vedere, tutto ciò contro cui ci battiamo è presente in bella mostra nella mozione della neo-segretaria del Partito democratico.
E questo, bisogna sottolinearlo, non perché desideriamo una società ove siano presenti discriminazioni, che – detto per inciso – condanniamo nel modo più assoluto!
Ma semplicemente perché non crediamo nella “narrazione” che ne viene fatta, la quale suona più o meno così: “l’Italia è un paese ad alto tasso di razzismo, omofobia e quant’altro, ergo, creiamo norme ad hoc”.
No, mi dispiace, ma a questo gioco non ci caschiamo più.
Questo significa che molto probabilmente ci attenderà una stagione ove sarà posta ancor più enfasi verso i temi etici.
E noi di Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia saremo in prima linea nel denunciare tutto quel che si metteranno in testa di fare.
Pronti a prendere iniziative e a mobilitare quante più persone possibili.
Intanto, nemmeno hanno fatto in tempo ad eleggere il segretario nazionale, che, al loro interno, alcuni esponenti hanno già preso le distanze dal nuovo corso.
Questa notizia mi permette di fare una piccola notazione “di colore”.
Eh sì, perché il primo a lasciare il Pd è stato l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, rappresentante dell’anima “cattolica” interna al partito, il quale ha osservato a Tv2000:
«È un Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita».
«Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla ha a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione» (Da Fioroni a Serracchiani e Gori: primi smottamenti nel Pd dopo la vittoria di Schlein - Il Sole 24 ORE).
Avrai capito, dunque, perché l’abbiamo definita “notazione di colore”.
Perché soltanto Fioroni e pochi altri illusi (tra i quali Rosi Bindi) hanno potuto vedere sino ad ora, viceversa, una perfetta conformità tra il Pd e i valori cattolici.
Ma questo è un altro discorso, che ci porterebbe a parlare della strategia ultra fallimentare del cattolicesimo democratico (o del popolarismo, dir si voglia) in Italia e dell’esperienza della Dc, ma che ci condurrebbe assai lontano e che francamente fa solo ridere, se non fosse per i milioni di elettori cattolici presi letteralmente in giro per oltre mezzo secolo.
Se non fosse per lo sfacelo morale ed etico accaduto in sessant’anni di governo della “balena bianca”.
Tutto ciò per ricordarti che, come dicevamo poc’anzi, ci attendono dinanzi tante sfide.
Contiamo sul tuo sostegno morale e materiale per portare avanti iniziative e mobilitazioni.