Il presidente La Russa e la libertà d’espressione!
Lo sapevi che non sei più libero di esprimere la tua opinione in merito ai gusti sessuali di tuo figlio o di tua figlia, piuttosto che dei tuoi nipoti?
Diciamoci francamente la verità: sino a qualche decennio fa non si poneva neppure il problema, giacché non avevamo a che fare con una società pansessualista come quella odierna.
Inoltre, non vi era un “contagio sociale” in atto (Generazione Voglio Vivere | Trans e contagio sociale, finalmente lo ammettono!) che portava adolescenti e giovani ad identificarsi rispettivamente come “Lesbica, Gay, Bisessuale, Transessuale Queer ecc.” (LGBTQ+), dall’oggi al domani.
Ma perché ti diciamo tutto questo?
Perché sta suscitando scalpore l’intervista fatta al presidente del Senato Ignazio La Russa, dalla conduttrice del programma televisivo “Belve”, Francesca Fagnani, andato in onda ieri sera su Rai2.
Durante l’intervista, quest’ultimo ha risposto con queste parole alla giornalista che gli chiedeva come prenderebbe la notizia di avere un figlio omosessuale:
«Accetterei con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Ma se succede, pazienza. Sarebbe come se fosse milanista...» (AGI | "Non ho più il busto del duce. Il vaffa di Silvio? Era Per Meloni". La Russa a tutto campo).
Apriti cielo: dopo queste parole, dalle fila dell’opposizione sono piovute e stanno piovendo critiche su critiche, di ogni tipo.
Ma, probabilmente, la dichiarazione di Fabrizio Benzoni, deputato di Azione-Italia Viva, è quella che supera tutte le altre.
«Le parole di La Russa trasudano qualunquismo, superficialità e pregiudizio, non sono accettabili se ascoltate in una scuola, in un posto di lavoro, figurarsi quando vengono pronunciate dalla seconda carica dello Stato.
Semplicemente imbarazzante: questo è La Russa, la cui idea di paese contrasta con l’inarrestabile modernità, libertà e consapevolezza dei diritti individuali di tante cittadine e cittadini italiani».
Non sono mancate critiche, naturalmente, da parte del Partito Democratico, che così si è espresso per bocca del sindaco di Firenze, Dario Nardella:
«Le parole di La Russa mi mettono tristezza e preoccupazione per il Paese. Come padre non vorrei mai avere un figlio copia di me stesso, ma una persona capace di pensare con libertà e coscienza, libera di amare. La diversità è un valore, non un limite».
O, ancora, per bocca della deputata Rachele Scarpa (Pd), la più giovane parlamentare della XIX legislatura:
«La Russa dice che gli dispiacerebbe avere un figlio omosessuale perché vorrebbe, da persona eterosessuale, un figlio che gli somigliasse.
«Io, da persona che vive nel 2023, da persona queer, da cittadina democratica, vorrei un Presidente del Senato in grado di risparmiarci la sua omofobia. Il vero dispiacere è vedere La Russa ricoprire con tanta arroganza e poco rispetto la seconda carica dello Stato» ("La Russa dovrebbe dimettersi". L'opposizione attacca dopo Belve - HuffPost Italia (huffingtonpost.it)).
Noi troviamo tutto questo davvero ridicolo e pretestuoso, ma anche molto pericoloso.
Ciascun essere umano deve essere difeso e tutelato da ogni sorta di discriminazione, ci mancherebbe altro.
Tuttavia quest’arma non può essere utilizzata strumentalmente e capziosamente per negare le libertà d’espressione altrui (art. 21 Cost.).
Esprimere la propria contrarietà verso inclinazioni sessuali «intrinsecamente disordinate» (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2357) deve poter essere affermato e ribadito senza alcun timore di vedersi affibbiati epiteti discriminatori e infamanti.
Caro sostenitore, devi aiutarci a difendere la nostra libertà d’espressione, perché se si va avanti su questa china, vi è il rischio che a poco, a poco, non si potrà più dire nulla in questo Paese.
Noi, nel limite delle mie possibilità, faremo di tutto perché questo non accada.
Ci serve però il tuo sostegno morale e materiale.