IMPORTANTE: rischio sdoganamento pedofilia

IMPORTANTE: rischio sdoganamento pedofilia

Una delle più importanti organizzazioni non governative (ONG) di giuristi, l’International Commission of Jurists, ha pubblicato di recente un documento che sta facendo molto discutere.

«Il documento, noto come The 8 March Principles, è stato elaborato e approvato da avvocati di tutto il mondo e stabilisce un approccio basato sui diritti umani alle leggi penali che in genere penalizzano comportamenti associati a sesso, riproduzione, uso di droghe, HIV, senzatetto e povertà».

Queste righe costituiscono l’incipit del comunicato diffuso dall’organizzazione nella giornata di ieri, 20 aprile, dopo le polemiche suscitate in particolare dalla lettura del punto n.16 del documento da essi redatto.

Nella parte finale del punto citato, si trova scritto:

«Per quanto riguarda l’applicazione del diritto penale, qualsiasi età minima prescritta per il consenso al sesso deve essere individuata in modo non discriminatorio.

L’irrogazione della pena non può essere collegata al sesso/genere dei partecipanti o all’età del consenso al matrimonio. Inoltre, la condotta sessuale, che coinvolge persone al di sotto dell’età minima prescritta a livello nazionale per il consenso al sesso, può essere consensuale di fatto, se non per legge.

In questo contesto, l’applicazione del diritto penale dovrebbe riflettere i diritti e la capacità delle persone di età inferiore ai 18 anni di prendere decisioni in merito all’assunzione di una condotta sessuale consensuale e il loro diritto di essere ascoltate nelle questioni che le riguardano.

In base al loro sviluppo e alla loro progressiva autonomia, le persone di età inferiore ai 18 anni dovrebbero partecipare alle decisioni che le riguardano, tenendo conto della loro età, maturità e del loro migliore interesse, con particolare attenzione alla tutela in merito alla non discriminazione».

Sappi che ciò che hai appena letto non fa parte di un documento scritto e promosso da “semplici” studiosi o cultori del diritto.

Esso è il frutto di un lavoro durato cinque anni con il l’ausilio del «Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Hiv/Aids (UNAIDS) e dell’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani».

Come hai avuto modo di leggere, il principio di “non discriminazione” costituisce l’ossatura e la chiave di lettura di tutto il documento.

Cosa realmente significhi lo possiamo desumere implicitamente da ciò che nel testo non viene detto.

Rimettere esclusivamente al singolo giudice la capacità di decidere caso per caso ciò che concerne la “giusta” età del consenso al sesso e la liceità o meno della condotta sessuale, è un rischio enorme.

A maggior ragione, se il criterio interpretativo che viene addotto è “il principio di non discriminazione”.

Ogni cosa, infatti, può essere foriera di discriminazione.

Non a caso più di qualche analista ha scorto nel testo in esame un surrettizio sdoganamento della pedofilia.

Almeno da un punto di vista oggettivo naturalmente, per ciò che il testo sembra suggerire, non da un punto di vista soggettivo.

Per chi volesse approfondire, invitiamo caldamente a leggere questo articolo.

Documenti come questi ricordano a noi che non ci è consentito abbassare la guardia un solo istante.

L’opinione pubblica deve essere sensibilizzata e mobilitata prontamente, non appena si scorgono dei pericoli in vista.

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