In che razza di pozzo stiamo finendo!

In che razza di pozzo stiamo finendo!

Ormai se ne stanno accorgendo tutti. Anche i giornali più “equilibrati” e “moderati”.

A cosa ci riferiamo?

Alla piega che sta prendendo la pratica della “dolce morte” nei Paesi Bassi.

“ll ricorso all’eutanasia per motivi psichiatrici nei Paesi Bassi sta diventando sempre più comune”, scrive il quotidiano Il Messaggero, informandoci che una ragazza olandese trentaquatrenne, Jolanda Fun, affetta da depressione e altre patologie psichiche, ha deciso di “regalarsi”, per il suo ultimo compleanno (25 aprile), l’eutanasia.

È la “stanchezza di combattere” che ha indotto la ragazza alla resa e alla decisione di morire.

Identica decisione presa anche da un’altra ragazza olandese, di 28 anni, Zoraya ter Beek, anche lei affetta da depressione, disturbo della personalità e disturbo dello spettro autistico, che ha dichiarato che si darà la morte a maggio sul divano di casa, col suo fidanzato accanto.

La cosa che fa più spavento è l’incredibile freddezza, quasi naturalezza, con la quale si assiste a queste dichiarazioni, ritenendo per l’appunto normale qualcosa che è tutto fuorché normale.

Nei Paesi Bassi, dall’anno dell’introduzione dell’eutanasia, sono morte oltre 91.000 persone e il trend è in crescita.

Nel solo 2022 sono morte per eutanasia quasi 9.000 persone. Rispetto all’anno passato, la crescita è stata del 10%.

Eppure, le persone “strane” (quando va bene) o “disumane” (quando va male), siamo noi. Proprio così.

Ai sostenitori della “dolce morte”, in fondo, basta difendersi dicendo che i controlli medici sono duri, selettivi e che non è poi così facile avere il via libera delle commissioni mediche preposte al controllo dei requisiti prescritti per accedere all’eutanasia.

Sarà… allora bisognerebbe chiedersi per quale motivo, con una popolazione in calo demografico in maniera omogenea in tutti i Paesi europei, il trend è in aumento.

Peccato che, ammesso (e non concesso) che i controlli siano duri come si sostiene, c’è un fenomeno che si chiama “contagio sociale”e che induce sempre più persone, spesso giovanissimi, a ritenere che se diverse persone o coetanei scelgono la morte come opzione conveniente, liberatoria… allora perché non “provare”.

Questi sono i veri drammi che in pochi denunciano.

Si tratta di una realtà in crescita e in espansione. Non dimenticare che anche qui da noi, radicali in testa e sinistra a loro seguito, vorrebbero subito la legalizzazione dell’eutanasia.

Se tu sei con noi, ti promettiamo che faremo del tutto per impedirglielo!

Bisogna però che tu ci dia una mano a tenere alta l’attenzione su questo tema. Mi raccomando. Confidiamo in te.


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