
In India ed in Europa l’aborto selettivo in base al sesso è un’orribile realtà
Si scrive aborto ma si legge eugenetica. Spesso viene praticato per motivi, che definire futili già minimizzerebbe il problema: basta, ad esempio, che il piccolo nel grembo materno sia femmina…
Accade in India. È una pratica orribile, purtroppo però frequente e riguarda tutte le caste e tutte le classi sociali, comprese quelle benestanti e istruite.
Tanto da indurre il governo nel 1994 a varare addirittura una legge per proibire la selezione del sesso biologico. Ma si è subito sviluppato un fiorente mercato clandestino. Ed illegale.
Si parla di autentici «feticidi». L’ultima conferma in ordine di tempo è giunta da un blitz condotto dal Gruppo Operazioni Speciali della Polizia di Ahmedabad.
Le indagini hanno permesso di individuare in una pensione di Bavla un’organizzazione dedita agli aborti di bimbi di sesso femminile ancora nel grembo materno.
Grazie all’intervento delle forze dell’ordine è stata arrestata la “mente” di questo losco traffico ovvero Hemlata Darji di 40 anni, un’ex-infermiera, colta in flagranza di reato con un assistente.
Secondo quanto riferito dall’agenzia AsiaNews, la donna si sarebbe fatta pagare tra le 10 e le 50 mila rupie per ogni intervento, pari ad una cifra compresa tra i 100 ed i 500 euro circa.
È stata avviata un’inchiesta per verificare l’eventuale complicità di centri ecografici, impegnati nella determinazione illegale del sesso.
La cosa magari ti scandalizza. Ed a ragione. Tuttavia in India quanto meno l’aborto eugenetico è illegale. Altrove no. E non per ignoranza, ma per crudeltà.
Non stiamo parlando, infatti, di sottoculture di qualche periferia suburbana di regioni sperdute. Stiamo parlando della “civilissima” Europa, culla del Cristianesimo…
In Olanda, infatti, per quanto disumano sia, è consentito uccidere il proprio figlio in grembo, qualora il sesso non fosse gradito ai genitori.
Generalmente il fatto che si tratti di maschio o femmina lo si scopre, però, con certezza solo attorno alla ventesima settimana. Il che significa che si tratta, oltre tutto, di aborti tardivi.
Dobbiamo opporci a simili carneficine, perché tali sono! Come? Abbiamo almeno tre modi, tutti efficaci, per farlo.
Il primo è quello di organizzare nella propria parrocchia una recita del S. Rosario oppure veglie di preghiera per la Vita.
Il secondo mezzo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Sì al riconoscimento giuridico del concepito!», promossa da Generazione Voglio Vivere.
È indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e chiede di modificare l’art. 1 del Codice civile, affinché venga riconosciuta al concepito la capacità giuridica che si merita.
Questo, al di là del fatto che si tratti di maschio o femmina, costituisce già un ottimo deterrente contro il rischio di aborto.
Il terzo modo consiste nell’informare, poiché molti non sanno quel che avviene in India e in Europa. Farlo loro sapere permette di trovare nuovi amici pronti a battersi con noi per la Vita!
Per questo intendiamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social, così da poter raggiungere tanti in poco tempo.
Ma quest’operazione ha un costo, per sostenere il quale abbiamo bisogno del tuo aiuto!
È molto importante, dopo le macabre rivelazioni fatte in Olanda da alcune ostetriche nel corso di un recente programma televisivo, che ha fatto scattare l’allarme presso l’opinione pubblica.
Non esiste alcuna legge nei Paesi Bassi che possa impedirlo. Il che ha suscitato una profonda indignazione, del tutto comprensibile, ma questo pone in luce una profonda incoerenza:
perché abortire a causa del sesso dovrebbe essere più riprovevole dell’abortire per altri motivi? I piccoli non nati sono persone uniche, tutte create ad immagine di Dio, maschi o femmine che siano!
L’Olanda, del resto, non è l’unico caso in Europa. In Norvegia lo scorso 3 dicembre, con 157 voti a favore e solo 11 contrari, il Parlamento ha approvato una legge assolutamente eugenetica.
La nuova normativa, infatti, consente l’aborto selettivo per sesso e le procedura di “riduzione dei gemelli”. Roba da clinica degli orrori!
Generazione Voglio Vivere intende battersi per tutti loro. Il tuo sostegno può dare a questi piccolo la vita, una speranza, un futuro.
“Normalizzare” l’uccisione di un bambino nel grembo materno come se fosse un “diritto” non è indice di libertà, ma segno di una tragedia, che discende da un’ideologia di morte.
Senza il tuo aiuto non riusciremo mai a fermare l’ingiustizia dell’aborto. Non deludere i bambini ancora non nati!