Infuriano le polemiche sull’aborto
Cattive notizie all’orizzonte.
Mentre in Italia infuriano le polemiche sull’incontro tenuto dal Centro Studi Machiavelli nella sala stampa di Montecitorio, in Francia e in Polonia si scatena l’offensiva abortista.
Ma andiamo con ordine.
Il Centro Studi Machiavelli
è un think tank conservatore e il 24 gennaio ha presentato nella sala stampa della Camera dei Deputati un suo studio dal titolo: “Biopoetica, breve critica filosofica dell’aborto e dell’eutanasia”.
Durante la conferenza stampa, i due relatori hanno tra l’altro manifestato l’intenzione di voler riformare la legge 194 sull’aborto in senso restrittivo.
Apriti cielo! Le opposizioni sono insorte, accusando la Lega – in quanto un deputato del Carroccio ha fatto richiesta della sala per presentare l’evento – “di fare dell’Italia un Paese del Medioevo e della barbarie civile e umana”.
Come al solito ci troviamo a leggere delle accuse senza alcun senso, che minano la libertà di espressione di coloro che esprimono un legittimissimo dissenso.
Nel frattempo, mentre in Italia sbraitano, all’estero – dove hanno le leve del potere – operano con molta solerzia.
A grande maggioranza, infatti, i deputati francesi hanno approvato la decisione di inserire in Costituzione la “libertà garantita alla donna di ricorrere all'aborto”.
In Polonia, invece, il primo ministro Donald Tusk ha annunciato ieri che è pronto a presentare un progetto di legge per liberalizzare l’aborto, smantellando così il sistema normativo assai restrittivo attualmente in vigore.
Come vedi, l’orizzonte si prospetta di fuoco.
Qui in Italia non possiamo permetterci il lusso di abbassare la china.
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