La Corte Suprema UK dice BASTA: donna è chi nasce donna! La verità ha vinto!

La Corte Suprema UK dice BASTA: donna è chi nasce donna! La verità ha vinto!

Lo ammettiamo: quando abbiamo letto la notizia, abbiamo provato una forte emozione. 

Finalmente, qualcuno ha avuto il coraggio di dire ciò che molti pensano ma pochi osano affermare pubblicamente: donna è chi nasce donna. 

Non un'identità "percepita", non un'etichetta fluttuante, ma un dato biologico, concreto, reale!

La verità ha vinto: finalmente una sentenza coraggiosa

Con una sentenza di 88 pagine storica, unanime e inequivocabile, la Corte Suprema del Regno Unito ha ribadito che i termini "donna" e "sesso", ai sensi dell’Equality Act del 2010, si riferiscono esclusivamente al sesso biologico alla nascita. 

Si chiude così una battaglia lunga sette anni, iniziata con la legge del Parlamento di Edimburgo del 2018, che includeva le persone transgender nelle “quote rosa” dei consigli pubblici.

Una verità semplice, ma potente. Una verità che qualcuno ha provato in ogni modo a cancellare e offuscare. Ma che oggi, finalmente, viene riconosciuta e tutelata per legge.

L’eroismo di chi non ha taciuto

Dietro questa decisione c’è il coraggio di donne vere, come quelle del gruppo For Women Scotland, che hanno combattuto contro l’ideologia dominante, contro leggi ingiuste, contro l’arroganza di chi vuole decidere chi sei al posto tuo.

E hanno vinto! Perché la realtà vince sempre, anche quando viene schiacciata da propaganda e menzogne.

Basta con la confusione imposta dall’alto. Basta con gli spogliatoi promiscui, le carceri femminili aperte agli uomini che si identificano come donne, le quote rosa manipolate per far spazio a chi donna non è.

Questa sentenza difende la dignità di milioni di madri, figlie, lavoratrici, studentesse, atlete che chiedono solo una cosa: essere riconosciute per ciò che sono.

«I diritti delle donne e delle ragazze sono ora protetti» ha scritto J.K. Rowling, l’autrice di “Harry Potter”, da sempre in prima linea contro l’ideologia gender.

Ora tocca a noi! Abbiamo deciso di lanciare una grande campagna nazionale di sensibilizzazione online, per informare, scuotere le coscienze e portare anche in Italia questo storico cambiamento.

Ma farlo ha un costo che da soli non possiamo sostenere. Abbiamo bisogno di chi crede nella verità, di chi vuole essere parte attiva di questo risveglio. Per questo, abbiamo URGENTE bisogno di te!

Ogni contributo è un mattone per costruire un’Italia più consapevole e più coraggiosa. Se uniamo le forze, la nostra voce sarà impossibile da ignorare e potremo far tremare le fondamenta dell'ideologia.

In Italia? Solo silenzio e sottomissione

E noi? Cosa stiamo facendo in Italia? Nulla. Silenzio totale!

Nessuno ha il coraggio di esporsi. Ma perché? Per paura di essere etichettati? Per timore di ferire la sensibilità di qualcuno? Ma chi difende la sensibilità di chi si sente cancellato ogni giorno da questa follia?

Non si tratta di essere “contro” le persone transgender, ma di difendere la verità e la realtà. Il portavoce del governo britannico lo ha detto chiaramente: «Gli spazi riservati a un solo sesso sono tutelati dalla legge e saranno sempre tutelati da questo governo».

Spazi sicuri, sport equi, servizi dedicati: non sono un privilegio, sono un diritto. E questa sentenza ha avuto il coraggio di ribadirlo.

In Italia, invece, continuiamo a piegarci. Continuiamo a cedere terreno, ad accettare imposizioni assurde, a cambiare il linguaggio, i moduli, le norme.

E’ il momento di rompere il silenzio!

No, noi non ci stiamo! E come noi, sempre più persone si stanno svegliando. Perché la misura è colma!

Se il Regno Unito ha avuto la forza di fermarsi, riflettere e dire basta, anche l’Italia può farlo. Serve il coraggio, serve la voce di chi non accetta più compromessi.

«Questa sentenza porta chiarezza e fiducia», ha detto un portavoce di Downing Street. Sì, è proprio questo che serve anche a noi: chiarezza e fiducia nella realtà.

Se anche tu credi che l’Italia debba uscire dal torpore e dire con forza che la verità non si negozia, unisciti a noi. Questa è la tua occasione per agire, per lasciare un segno, per dire “io ho fatto la mia parte”.

Con il tuo sostegno, possiamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online tramite Facebook per raggiungere un pubblico sempre più ampio e dare voce a chi oggi non viene ascoltato.  

Non siamo soli, non siamo pochi e non resteremo zitti. Contiamo su di te!

 

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