La devastazione dell’eutanasia!
L’Eutanasia miete morti ove è legalizzata e nessuno apre bocca!
Gli ultimi dati allarmanti provengono dal Canada. L’anno scorso ammontano a 15.300 i canadesi che hanno deciso di avvalersi di questo “diritto”: parliamo del 4,7 per cento del totale dei decessi nel Paese.
A trattare la notizia è il primo quotidiano italiano, il Corriere della Sera, che in apertura scrive:
«In Canada l’eutanasia è legale dal 2016. Dal rapporto annuale che il Paese pubblica, per il quinto anno consecutivo emerge che il numero di chi ha deciso di ricorrervi è aumentato, pur registrando un ritmo più contenuto nel 2023: l’ultimo dato è una crescita del 16%, la metà di quello registrato negli anni precedenti».
Della serie: la casa sta crollando, ma dopotutto gli “infissi” della cucina stanno reggendo benone dai…!
Ma andando avanti, si apprende inoltre che a chiedere di morire sono in grande maggioranza le persone di etnia bianca: 96 per cento, «in un contesto in cui la popolazione bianca rappresenta il 70 per cento del totale è un dato che viene visto come una disparità anomala le cui cause non sono ancora state chiarite», fa notare il Corriere.
Altro elemento che fa seriamente riflettere è dato dai numeri che fa registrare la provincia del Quebec. Questa parte geografica conta infatti il 37 per cento di tutti i decessi per eutanasia, nonostante vi risieda solamente il 22 per cento della popolazione.
Occorre ricordare, inoltre, che dal 2021 è possibile accedere alla morte per eutanasia anche se non si è affetti da malattia terminale, purché però sia cronica e debilitante.
È in discussione in questo periodo un’ulteriore apertura anche a chi è affetto da malattie mentali ed entro il 2027 in molti spingono verso la possibilità di accesso anche per chi soffre di gravi forme di depressione.
Crediamo che non vi sia più nulla da aggiungere all’orrore, sdegno e rabbia che ci suscitano questi numeri.
Ma la cosa che più ci fa arrabbiare è la tranquillità e l’assoluta leggerezza con cui viene affrontato questo tema dalla gran parte delle forze politiche occidentali e dalla stragrande maggioranza dei media.
Vige l’indifferenza assoluta quando “va bene”, se non l’accusa di voler negare i diritti umani se soltanto si osa affermare che nei dati che hai visto poc’anzi c’è
qualcosa che non può andare bene; che si tratta di qualcosa di assolutamente pericoloso, folle e che se non si pongono dei rimedi rischiamo di andare dritti, dritti in fondo a un precipizio!
Noi non possiamo restare inerti senza far nulla!
Non so se ti rendi esattamente conto di cosa significhi trovarsi di fronte a una società che non ha più voglia di vivere, che non ha più risorse mentali e fisiche per affrontare le sfide della vita.
Significa essere al capezzale di una civiltà al tramonto.
È proprio adesso, in questo preciso momento storico e culturale, che noi dobbiamo invece remare controcorrente e gridare a tutti che noi non ci stiamo a questa fine ignominiosa!
È necessario sensibilizzare quante più persone, vicine e lontane, intorno a questa emergenza spaventosa. Ti preghiamo quindi di diffondere questa notizia e le cifre che hai letto a parenti, amici, conoscenti.
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