La gente non ne può più!

La gente non ne può più!

E' un autentico scandalo.

Non è certamente compito di un’istituzione accademica organizzare un laboratorio «per bambini trans e gender creative», rivolto ad alunni tra i 5 ed i 14 anni.

L’evento è stato organizzato dall’Università Roma Tre col via libera del Comitato etico dell’ateneo.

Circa quest’iniziativa il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha avviato un’indagine.

Si è scoperto peraltro che il bando di riferimento era finanziato con fondi del Pnrr.

E chiedeva tutt’altro ovvero «uno studio empirico per comprendere l’impatto dei discorsi di odio online sulla vita degli adolescenti».

Questo è un chiaro esempio di dittatura Lgbt e di indottrinamento forzato!

Secondo il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, un’operazione di questo tipo impedisce ai minori «di crescere senza condizionamenti, né coercizioni indotte».

In più priva arbitrariamente i genitori del diritto/dovere di educare e formare i loro figli.

Per questo l’on. Rampelli ha subito chiesto l’immediata cancellazione di un «programma surreale».

Giù le mani dai nostri figli! Non possiamo star zitti di fronte a questa vergogna!

Abbiamo due modi per agire concretamente.

Il primo è quello di aderire anche tu, se non l’hai già fatto, alla petizione «No all’indottrinamento degli adolescenti!», lanciata da Generazione Voglio Vivere.

Il secondo è quello di aiutarci a far conoscere a quanta più gente possibile le prevaricazioni e gli abusi commessi in nome e per conto dell’ideologia Lgbt.

Per questo è urgente ampliare la nostra vasta campagna online di informazione e di sensibilizzazione. Ma, per farlo, occorrono molti soldi.

Noi da soli non ce la possiamo fare. Però, se ci dai una mano, possiamo riuscirci!

Coraggio, rimbocchiamoci le maniche! Insieme non è impossibile!

È molto importante. Non permettiamo che degli estranei strappino l’innocenza dei nostri figli, per gettarli nell’immoralità Lgbt!

La gente sta reagendo. Non ne può più di questa furia ideologica!

Il Parlamento della Georgia lo scorso 17 settembre ha approvato una legge che limita la propaganda gender, per difendere i «valori della famiglia e la protezione dei minori».

Tale norma vieta l’ideologia «Lgbt, gli interventi per il cambio di sesso», i “matrimoni” omosessuali e le adozioni da parte di questi.

Proibiti anche eventi quali il Gay Pride e l’esposizione della bandiera arcobaleno, nonché rappresentazioni di relazioni omosessuali a scuola e sui media, compresi film e libri.

Il provvedimento, secondo il governo, si è reso necessario per preservare gli standard morali tradizionali.

Finalmente qualcuno che reagisce! Uniamoci ad iniziative come questa!

Naturalmente l’Unione europea ha fortemente criticato tale legge ed ha minacciato la Georgia, candidata ad entrare nell’Ue, di rifiutarla come Stato membro.

Ma, piuttosto di entrare a queste condizioni, meglio star fuori…

Una cosa analoga è avvenuta in Colorado, negli Stati Uniti.

Qui le famiglie si sono fatte sentire contro un distretto scolastico, perché ha costretto diverse ragazze a condividere le loro stanze con ragazzi, che dicevano di “sentirsi” donne.

L’organizzazione «Alleanza per la difesa della libertà» (ADF-Alliance Defending Freedom) ha sporto denuncia contro l’accaduto.

Ormai l’ideologia gender è talmente evidente, che persino le associazioni femministe con una lettera aperta hanno criticato l’Onu per la sua promozione del transgenderismo e della maternità surrogata.

In questo modo le Nazioni Unite avrebbero abbandonato la difesa dei veri diritti. Per questo sono state accusate d’esser divenute uno… «strumento patriarcale», che «opprime le donne»!

È veramente il colmo! Oggi la dittatura Lgbt è così violenta da suscitare ormai vivaci reazioni anche dagli ambienti non necessariamente legati a valori tradizionali.

Sta forse finendo una (triste) epoca? Siamo ad un punto di svolta? Facciamo in modo che sia così!

Se non lo hai ancora fatto, quindi, sottoscrivi la petizione di Generazione Voglio Vivere!

E non dimenticarti di inviarci il tuo contributo per sostenere la vasta campagna di informazione e sensibilizzazione, con cui fare la nostra parte per svegliare le coscienze.

Coraggio! Insieme, ce la faremo!


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