La mostra "Fammi Capire": un attacco alla scuola e alla famiglia!

La mostra "Fammi Capire": un attacco alla scuola e alla famiglia!

La mostra “Fammi Capire”, con l'esposizione di libri sessualmente espliciti destinati a bambini, è un attacco diretto alla sana educazione e alla protezione dell'infanzia.

I contenuti di questa mostra itinerante, che si svolge nelle scuole di ogni ordine e grado, spingono ideologie estremiste, tra cui affermazioni del tipo "si può essere maschi con la vagina o femmine con il pene", concetti che vanno ben oltre la comprensione dei più giovani e che non appartengono al contesto educativo scolastico.

Il fatto che tali libri siano stati selezionati e presentati come strumenti educativi, con titoli come "Bruno l’astronauta", destinato a bambini a partire dai 4 anni, solleva un enorme allarme.

Si tratta di testi che, anziché favorire la crescita sana e il rispetto delle diversità, sembrano promuovere un’ideologia che si discosta completamente dalle necessità psicologiche ed emotive dei bambini.

È inaccettabile che una regione come la Puglia abbia finanziato eventi del genere, che si sono svolti a Ruvo di Puglia (Bari) dal 18 al 30 novembre, che non solo minano la salute mentale dei giovani, ma li espongono a contenuti che potrebbero confonderli e distorcere la loro percezione della realtà.

A rendere ancora più preoccupante questa iniziativa è stata la partecipazione di attivisti LGBTQIA+, come Egon Botteghi, promotore della genitorialità trans, e Gabriele Torchetti, che insieme a Francesca Sorge ha curato un gruppo di lettura con un nome provocatorio come "Se stasera siamo Queer".

Questi ospiti non solo promuovono visioni distorte della sessualità, ma si presentano come figure educative che, a mio avviso, non dovrebbero avere accesso ai bambini, per non dire che non dovrebbero essere invitati nemmeno nelle scuole.

Il progetto si affida all’associazione “Scosse”, che da anni è impegnata nella promozione di una visione ideologica e parziale dell’identità di genere, con l'intento di insegnare ai bambini e ai genitori concetti che non sono appropriati per la loro età.

Il messaggio di questa iniziativa è chiaro: manipolare le giovani menti e instillare una visione del mondo che ignora le basi scientifiche e la naturale evoluzione psicologica dell’individuo.

Non c’è nulla di educativo nel promuovere ideologie che potrebbero creare confusione e incertezze in una fase così delicata della crescita.

Questa iniziativa rappresenta un passo indietro rispetto alla protezione dell'infanzia e all'educazione sana.

È fondamentale che le istituzioni scolastiche, come l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervengano immediatamente per fermare progetti di questo tipo, che mettono a rischio il benessere emotivo e psicologico dei bambini e dei ragazzi.

Dobbiamo mantenere la scuola un luogo dove i giovani possano crescere serenamente, senza essere forzati a confrontarsi con argomenti troppo complessi e controversi.

Le parole degli organizzatori, che parlano di "apertura mentale" e di "non avere paura degli altri", sono semplicemente vuote di significato. Quello che queste mostre realmente fanno è alimentare un’agenda ideologica che distorce la realtà e manipola le giovani generazioni.

Invece di insegnare ai bambini a rispettare e conoscere se stessi e gli altri in modo sano, li si spinge verso un percorso di indottrinamento che, sotto il pretesto della tolleranza, promuove una visione del mondo che ignora la biologia, la psicologia e il buon senso.

È fondamentale che genitori, educatori e istituzioni si oppongano a queste iniziative. I bambini hanno bisogno di una guida solida e di un ambiente sicuro, non di esperimenti ideologici che li espongono a contenuti inadeguati.

Il futuro delle nostre nuove generazioni non può essere sacrificato sull'altare di un'agenda ideologica che non ha nulla a che fare con l'educazione, ma che ha tutto a che fare con il controllo mentale e l’imposizione di una visione distorta della realtà.


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