La pillola presto gratuita per le under 26

La pillola presto gratuita per le under 26

Prossimamente la pillola anticoncezionale sarà disponibile gratuitamente presso consultori ed ospedali.

Non dovrebbero esservi ostacoli, questa volta, per quanto concerne il via libera da parte del Comitato tecnico scientifico. Il provvedimento varrebbe per le donne di età pari o inferiore ai 26 anni.

Ti ricordiamo che il 24 maggio la medesima decisione era stata bloccata dal Cda guidato da Giorgio Palù. La motivazione, allora, era di natura finanziaria. Il provvedimento, infatti, avrebbe avuto un costo troppo alto: 140 milioni.

Adesso, invece, con la restrizione della platea (under 26) ci sarebbero le condizioni per renderlo fattibile. Eppure c’è a chi non va giù questo provvedimento, ma non per le ragioni antinataliste che le stanno alla base.

Piuttosto, perché il fatto di distribuire gratuitamente le pillole soltanto alle under 26 e solamente presso consultori ed ospedali, costituisce “di fatto un boicottaggio anche per le giovanissime”, affermano la portavoce delle donne del Pd Cecilia D’Elia e la vicepresidente del gruppo Dem Beatrice Lorenzin.

“Non si tratta solo di risparmiare risorse – osservano – ma di un’impostazione culturale sbagliata e punitiva nei confronti delle donne.

Distribuire la pillola solo nei consultori significa discriminare tutte le ragazze che vivono in territori dove non ci sono, in particolare nel Centro Sud – aggiungono le parlamentari del Pd.

Distribuirla negli ospedali significa complicare la procedura, forse nella speranza che le ragazze desistano. Escludere la farmacia, naturale e capillare luogo di distribuzione del farmaco, significa infatti limitarne in modo drastico l'accesso, come ci dimostrano le stime finanziarie”, concludono D’Elia e Lorenzin.

Come hai avuto modo di leggere, costoro parlano di “impostazione culturale sbagliata e punitiva” nei confronti delle donne.

Ebbene, noi non esitiamo ad utilizzare i medesimi termini, ma per denunciare questo provvedimento che reputo assolutamente letale, facendo riferimento in particolar modo all’incidenza del cancro al seno per chi fa uso di pillole anticoncezionali (come dimostrato da evidenze scientifiche) e al problema demografico che vive il nostro Paese, la cui ragione profonda è di natura culturale oltre che economica.

Per quanto ci riguarda, dunque, la spesa stimata di 4 milioni prevista per questa misura è da ritenersi assolutamente inutile e dannosa.

Ci auguriamo che il Governo intervenga bloccando questo provvedimento foriero di ulteriori guai, oltre che ingiurioso nei confronti dei contribuenti.

Il nostro appello, e probabilmente anche il tuo, si rivolge piuttosto all’attuale Governo per chiedergli di destinare nella legge di bilancio risorse importanti per favorire la natalità e la famiglia.

Esigiamo che il Governo rispetti i patti presi con gli elettori.

Abbiamo necessità vitale di uno shock demografico, non di diffondere una cultura antinatalista dannosa per il Paese e per la salute delle donne.

Aiutaci a fare massa critica e a fare pressione sul Governo.


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