La Puglia approva la legge contro l’omotransfobia
Dopo nove anni di dibattiti e rinvii, la Puglia ha approvato una legge contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo, mirata alla parità di genere.
La legge, sostenuta da Donato Metallo e Francesco Paolicelli (Pd) e altri consiglieri del Pd, M5S e altre liste, è passata superando 321 emendamenti presentati dall'opposizione.
Essa garantisce pari opportunità riguardo l'orientamento sessuale, l'identità di genere e le caratteristiche di sesso, promuovendo politiche del lavoro, formazione e riqualificazione professionale, e prevenendo bullismo e stereotipi.
Promuove politiche del lavoro che assicurino parità di accesso e opportunità di carriera per tutte le persone, indipendentemente dalla loro identità di genere o orientamento sessuale. Ciò include programmi di formazione e riqualificazione professionale che aiutino le persone a migliorare le loro competenze e trovare lavoro in un ambiente inclusivo.
La Regione Puglia si impegna a organizzare attività di formazione e aggiornamento per insegnanti, personale scolastico e genitori, con l'obiettivo di promuovere la parità di opportunità. La legge prevede anche interventi specifici a favore degli studenti universitari, che erano uno dei punti più contestati dall'opposizione.
Saranno inoltre organizzati eventi sociali e culturali in collaborazione con associazioni e organizzazioni del terzo settore, per promuovere la consapevolezza delle persone LGBTQIA+.
Un altro aspetto importante della legge è la vigilanza sui media. Il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) vigilerà sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale per segnalare messaggi discriminatori e garantire adeguati spazi di informazione ed espressione sulle tematiche della legge.
La legge stanzia risorse finanziarie per la sua attuazione, con 240mila euro assegnati per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.
Le associazioni LGBTQIA+ regionali hanno accolto con entusiasmo l'approvazione della legge, considerata un passo avanti per l'inclusività e i diritti civili.
Tuttavia, l'opposizione ha criticato duramente l'approvazione della legge, definendola un "atto di forza" e accusando la maggioranza di praticare discriminazione politica.
Con un subemendamento, è stata evitata la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione, spegnendo la voce di chiunque osasse dissentire.
Questo non è progresso, è un atto di forza autoritario mascherato da civiltà!
Il governo regionale celebra questa legge come una vittoria storica, mentre in realtà ha imposto una visione unilaterale senza il dovuto confronto. È inaccettabile che si bypassino le normali procedure democratiche per forzare l’approvazione di una legge, qualunque sia il suo contenuto.
È scandaloso vedere che, mentre si predica la non discriminazione, si pratica la discriminazione politica!