
La scienza lo conferma, i bambini crescono meglio nella famiglia tradizionale
Un bambino cresce meglio con un padre ed una madre che con una coppia di omosessuali. Ciò che è ovvio viene ora confermato anche dalla scienza.
Uno studio condotto dal professor Mark Regnerus, docente di Sociologia presso l’Università del Texas, ad Austin, ed apparso nel 2012 sulla rivista New Family Structures Study, lo dimostra.
Queste le sue conclusioni: quando l’infanzia trascorre in una famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna aumenta la possibilità che i figli crescano in modo sano ed armonico.
Si scongiura così il rischio di depressione e si conseguono indicatori socio-evolutivi migliori, aumentando le probabilità di giungere al successo in età adulta in molti ambiti della vita.
Una crescita equilibrata dei piccoli viene insomma garantita solo nelle famiglie tradizionali, non nelle unioni costituite da partner conviventi, divorziati o Lgbt.
Tali risultati distruggono i presupposti, su cui si era finora fondata la cosiddetta “rivoluzione sessuale”, dimostrando quanto fossero errati e basati su campioni non rappresentativi.
Ma pochi lo sanno. La stampa e la politica fingono di non esserne al corrente. Per questo è necessario far sapere come realmente stiano le cose.
Possiamo farlo in due modi, entrambi efficaci. Il primo consiste nel sottoscrivere la petizione «Difendiamo i principi non negoziabili!», promossa da Generazione Voglio Vivere.
È indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affinché scongiuri in tutte le sedi istituzionali, italiane ed europee, le ideologie folli, diffuse contro le reali esigenze della gente.
Il secondo modo consiste nel promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione, affinché sempre più i risultati di ricerche, come quella condotta dal prof. Regnerus, siano conosciuti.
I social consentono di raggiungere tanti in poco tempo. Ma hanno un costo, che da soli non saremmo in grado di sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!
È molto importante, perché questa ricerca è stata ferocemente criticata dalle lobby “arcobaleno”, le cui obiezioni sono state amplificate poi dai grandi media e dalle forze politiche di Sinistra.
Jennifer Roback Morse, presidente del Ruth Institute, ha invece definito lo studio come «il migliore ed il più completo nel suo genere in un’epoca saturata da scienza spazzatura».
E recentemente il professor Paul Sullins, docente di Sociologia presso la Catholic University di Washington, ha confermato la correttezza dei risultati cui il professor Regnerus è giunto.
Per farlo, ha applicato ai suoi dati l’analisi multiverso messa a punto proprio quest’anno da due statistici della Cornell University, Cristobal Young ed Erin Cumberworth.
Pur valutando oltre due milioni di variabili, gli esiti sono sempre gli stessi: il professor Regnerus aveva ragione e gli attacchi ricevuti non sono fondati su basi scientifiche, bensì ideologiche.
I bambini stanno davvero meglio con i propri genitori biologici, regolarmente sposati, piuttosto che con partner omosessuali, conviventi o divorziati.
Ha commentato in merito il professor Regnerus: «Ciò che l’analisi multiverso ha dimostrato è che una ricerca impopolare non è sinonimo di ricerca errata».
Per questo è necessario diffonderne il più possibile i clamorosi risultati e smentire finalmente, dati alla mano, i paladini della cosiddetta “rivoluzione sessuale” e dell’ideologia gender.
La verità deve finalmente venire a galla!