Le crepe iniziano a farsi vistose!

Le crepe iniziano a farsi vistose!

Le crepe nel centrodestra iniziano a farsi vistose.

Ci riferiamo all’ormai celeberrimo voto di giovedì 18 aprile sull’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Pnrr.

Già ti abbiamo parlato venerdì della cagnara aizzata dalla sinistra nostrana, spalleggiata da alcuni “compagni” spagnoli e dai giornali nazionali e internazionali, sui presunti “rischi” di aver minato il diritto all’aborto.

Il motivo? Semplicemente aver messo nero su bianco ciò che già prevede la legge 194, e cioè la possibilità per le Regioni – nell’ambito dell’organizzazione dei servizi dei consultori – di potersi avvalere “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, del coinvolgimento di soggetti del terzo settorecon “una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.

Tra questi, è evidente che vi sono anche associazioni pro-vita. E quindi? Si sta per caso forzando o violando una norma?

Ovvio che no, però la sinistra non vede l’ora di “passare all’incasso” dal punto di vista elettorale, sbraitando come al solito su presunti mostri, come l’allarme fascismo, a cui non crede più nessuno.

Ma perché ti abbiamo parlato di crepe vistose che iniziano ad affiorare nel centrodestra?

Perché giovedì 18 aprile si è registrata anche l’astensione di 15 deputati della Lega (su 38) rispetto all’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico.

Quest’ultimo voleva in sostanza mitigare la portata dell’emendamento presentato da Fratelli d’Italia, basandosi su un “pregiudizio” verso “talune associazione del terzo settore (pro-vita ndr), ritenute in grado di incidere in modo violento sulle donne”, come ha ricordato la parlamentare di FdI Carolina Varchi.

Ebbene, come ti dicevamo, su questo ordine del giorno ben 15 deputati della Lega si sono astenuti, non votando contro, come aveva indicato di fare il governo.

“Sui temi etici abbiamo lasciato libertà di coscienza e quindi c’è stato chi ha seguito le indicazioni del governo e chi si è astenuto”, ha dichiarato a margine il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari.

Dispiace dover registrare queste defezioni su temi che ci stanno a cuore e che stanno/stavano a cuore al partito guidato da Matteo Salvini.

Sulla vita e sull’aborto, mi dispiace, ma non v’è libertà di coscienza che tenga.

L’aborto è un omicidio, sempre e comunque. Non prendere posizione rispetto alla possibilità che enti del terzo settore pro-vita possano liberamente lavorare nei consultori, fa un favore alla sinistra e alla sua narrazione.

Non possiamo permetterlo.

Aiutaci anche tu a dirlo in maniera chiara e forte e a mandare un messaggio netto a tutte le forze politiche che contano sul nostro voto: non tollereremo giravolte, dietrofront, tradimenti… su vita, famiglia e libertà educativa.

Sia chiaro a tutti!


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