Le parole chiare del Papa
Ti sei mai chiesto perché in Occidente, a dispetto di quel che viene proclamato e nonostante le molteplici convenzioni e dichiarazioni dei diritti umani, la dignità umana è ancora lungi dall’essere effettivamente garantita?
Cos’è, in fondo, la dignità umana? A questo interrogativo fondamentale intende rispondere la dichiarazione Dignitas infinita approvata dal Papa ed emessa dal Dicastero per la Dottrina della fede in questi giorni.
Il documento inizia con le seguenti parole: “Una dignità infinita (...) spetta a ciascuna persona umana, al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi.
Questo principio, che è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione, si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti”.
Quali sono alcune delle pratiche che violano profondamente la dignità umana di ciascun individuo? Ti citiamo, di seguito, alcuni passi del documento assai eloquenti in merito.
Aborto
“fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile. (…) Ma oggi, nella coscienza di molti, la percezione della sua gravità è andata progressivamente oscurandosi (...).
Di fronte a una così grave situazione, occorre più che mai il coraggio di guardare in faccia alla verità e di chiamare le cose con il loro nome (...) l’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita” (n. 47).
Maternità surrogata
“La pratica della maternità surrogata viola, innanzitutto, la dignità del bambino.
(...) Il bambino ha perciò il diritto, in virtù della sua inalienabile dignità, di avere un’origine pienamente umana e non artificialmente indotta, e di ricevere il dono di una vita che manifesti, nello stesso tempo, la dignità di chi dona e di chi riceve. (…) il legittimo desiderio di avere un figlio non può essere trasformato in un “diritto al figlio” che non rispetta la dignità del figlio stesso come destinatario del dono gratuito della vita (n. 49).
La pratica della maternità surrogata viola, nel medesimo tempo, la dignità della donna stessa
che ad essa è costretta o decide liberamente di assoggettarvisi. Con tale pratica, la donna si distacca del figlio che cresce in lei e diventa un semplice mezzo asservito al guadagno o al desiderio arbitrario di altri” (n. 50).
Eutanasia e suicidio assistito
“Esiste un caso particolare di violazione della dignità umana, che è più silenzioso ma che sta guadagnando molto terreno. Presenta la peculiarità di utilizzare un concetto errato di dignità umana per rivolgerlo contro la vita stessa (…).
si deve ribadire con forza che la sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria
in modo intrinseco e inalienabile, ma può diventare occasione per rinsaldare i vincoli di una mutua appartenenza e per prendere maggiore coscienza della preziosità di ogni persona per l’umanità intera.
Certamente la dignità del malato in condizioni critiche o terminali chiede a tutti sforzi adeguati e necessari per alleviare la sua sofferenza tramite opportune cure palliative ed evitando ogni accanimento terapeutico
o intervento sproporzionato (...). Ma un tale sforzo è del tutto diverso, distinto, anzi contrario alla decisione di eliminare la propria o la vita altrui sotto il peso della sofferenza (n. 52).
Teoria del gender
“Voler disporre di sé, così come prescrive la teoria del gender, indipendentemente da questa verità basilare della vita umana come dono, non significa altro che cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio ed entrare in concorrenza con il vero Dio dell’amore rivelatoci dal Vangelo (n. 57).
(...) Tale ideologia «prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Diventa così inaccettabile che «alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare (n. 59).
Cambio di sesso
“Costituendo l’essere della persona, anima e corpo partecipano dunque di quella dignità che connota ogni essere umano. Al riguardo si deve ricordare che il corpo umano partecipa della dignità della persona, in quanto esso è dotato di significati personali, particolarmente nella sua condizione sessuata.
È nel corpo, infatti, che ogni persona si riconosce generata da altri, ed è attraverso il loro corpo che l’uomo e la donna possono stabilire una relazione di amore capace di generare altre persone. (…) Da qui deriva che qualsiasi intervento di cambio di sesso, di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento (n. 60).
Il testo della Dichiarazione, di cui hai potuto leggere alcuni passi, risulta estremamente chiaro.
Credimo che ogni commento ulteriore sia superfluo. Ti invitiamo piuttosto a farlo tuo, a meditarlo attentamente e a convincerti del puro buon senso espresso nei passi che ti abbiamo presentato.