Le parole del ministro Lollobrigida: facciamo chiarezza

Le parole del ministro Lollobrigida: facciamo chiarezza

Le parole pronunciate dal ministro Lollobrigida, al congresso della Cisal, hanno letteralmente mandato in subbuglio la sinistra.

Ebbene, ciò che ti invitiamo a fare è di leggerle insieme a noi e analizzare cosa ha detto realmente il titolare del dicastero dell’Agricoltura.

Ecco le parole pronunciate dal Ministro:

«Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque, di lavorare e avere una famiglia.

Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada. (…)

Le regioni dove c’è meno welfare — continua il ministro di FdI — vedono un calo demografico molto più grave rispetto alle altre.

Sosteniamo le giovani coppie perché trovino un’occupazione. (…) Va costruito un welfare per consentire di lavorare e avere una famiglia».

E infine, alla «risorsa dei migranti si attinga dopo che si è esaurita la richiesta interna di lavoro».

Se dobbiamo essere sinceri, non so tu, ma noi nelle parole pronunciate dal ministro dell’Agricoltura non ci troviamo nulla di scandaloso.

Probabilmente ciò che vi è di “scandaloso” è semplicemente il buon senso che ha sempre fatto paura alla sinistra e a quei presunti “moderati” da sempre proni al politicamente corretto.

I termini che hanno suscitato scandalo, “sostituzione etnica”, devono essere infatti letti con un altro termine, che è quello di “risorsa”, che il Ministro ha utilizzato parlando proprio dei “migranti”.

Incredibile, ma vero! Andate a riascoltare meglio le parole del Ministro.

Eppure, secondo Elly Schlein, si tratterebbe di «parole indegne di un ministro, che ci riportano agli anni ‘30: hanno il sapore del suprematismo bianco».

Frasi che non stanno né in cielo né in terra e che fanno leva su etichette appiccicate ad arte, per dimostrare più che altro a se stessi che esistono e che hanno qualcosa da dire.

Secondo costoro, infatti, a rigor di logica non si dovrebbe nemmeno più parlare di «arte etnica, musica etnica, cucina etnica», che – come ricorda l’enciclopedia Treccani«indicano forme di espressioni caratteristiche, ‘autentiche’, tipiche di un popolo».

La verità, caro sostenitore, è un’altra e risiede proprio nella frase che non ha suscitato clamore.

Alla «risorsa dei migranti si attinga dopo che si è esaurita la richiesta interna di lavoro».

Siccome è una frase che evoca un concetto di assoluto buon senso, ecco che allora vi è necessità di “buttarla in caciara” a tutti i costi, pur di sviare l’argomento.

Intento, purtroppo, che ha avuto un esito positivo per una leggerezza semantica (vogliamo definirla così?!) del ministro dell’Agricoltura.

È evidente, infatti, che alla frase riportata poc’anzi sono strettamente collegati i temi del welfare e della natalità.

E qui arriviamo al cuore del problema.

Ieri, dalla Fiera del Salone del Mobile, Giorgia Meloni ha infatti dichiarato che

«È oggettivo che noi in Italia abbiamo un problema di tenuta del nostro sistema economico e sociale dato dal fatto che per troppi anni non abbiamo investito sulla natalità e sulla demografia».

Questo è il vero problema dell’Italia e del suo futuro etico, economico e sociale.

Le altre pseudo questioni sono pure “armi di distrazioni di massa”.

Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia intende sensibilizzare le persone su questi temi, informando e invitando i cittadini alla mobilitazione.

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