Lo sapevi che sostenere economicamente le donne in gravidanza equivale a “ledere la loro autonomia”?

Lo sapevi che sostenere economicamente le donne in gravidanza equivale a “ledere la loro autonomia”?

La regione Puglia ha ritirato una Delibera promossa dall’assessorato al Welfare in cui si prevede di fornire un supporto alle donne in condizioni di difficoltà che hanno deciso di portare a termine la gravidanza e che si rivolgono ai consultori, ai Comuni o alle strutture specializzate per ricevere un sostegno.

La proposta era stata promossa dall’assessore al Welfare Rosa Barone (M5S) e prevedeva un sostegno di 5.000 o 3.000 euro (a seconda dei redditi dichiarati) da destinare alle donne in difficoltà che lo avessero richiesto, per offrire loro un’alternativa all’aborto.

In sostanza questa proposta intendeva applicare integralmente la legge 194/1978, nelle parti che ad oggi restano ancora disapplicate.

L’art. 1 di questa legge recita:

«Lo Stato… riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.

L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.

Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite».

Ebbene, cosa è accaduto?

Che gli alleati della sinistra che siedono nella giunta regionale guidata dal presidente Emiliano sono insorti e quindi la delibera è stata sospesa.

«Sospendiamo la delibera, non ancora pubblicata, per l’attuazione degli interventi a tutela delle donne in gravidanza in situazioni di difficoltà, per avviare un confronto con tutte le realtà, ripristinare la corretta informazione per non far diventare un tema così importante oggetto di attacchi strumentali», ha dichiarato l’assessore al Welfare.

Il riferimento era diretto a coloro che nelle fila della maggioranza avevano espresso critiche, tra le quali vi è la consigliera e vicesegretaria del Partito Democratico pugliese, Lucia Parchitelli, la quale poco dopo ha dichiarato:

«Essere donne nel 2023 è ancora una corsa ad ostacoli e molto spesso le azioni messe in campo per agevolare la nostra vita non rispettano, pur con le migliori intenzioni, quelli che sono i principi fondanti della nostra autonomia e libertà e dei diritti conquistati (…).

Accogliamo con favore le dichiarazioni dell’assessora al Welfare Rosa Barone che con il ritiro della Delibera dimostra come la nostra Regione sia realmente attenta e in linea con l’Agenda di genere che ha costruito un percorso omogeneo ed integrato di interventi».

Lo sai che significato hanno queste parole?

In parole molto semplici, intendono dire: potete appellarvi a qualunque ragione, noi impediremo per principio che vengano offerti degli aiuti “concreti” alle donne in difficoltà.

Perché l’aiuto economico dato a pioggia, secondo costoro, costituirebbe una violazione della libertà e dell’autonomia della donna, e non, invece, un sostegno forte ed efficace affinché le gravidanze vengano portate a termine.

In quanto comprendono benissimo che il desiderio di maternità, se supportato economicamente e socialmente, vince su ogni altra cosa e su ogni altro aspetto.

Il caso pugliese è importante perché costituisce l’esempio plastico di ciò che noi di Generazione Voglio Vivere, denunciamo da sempre.

E cioè che vi è una forte cultura antinatalista che alberga nella sinistra, nel mondo femminista e nella società italiana, di cui è emblema la folle notizia che hai appena letto.

Bisogna svegliarsi e cambiare radicalmente questo stato di cose, o altrimenti non se ne verrà mai fuori da tali situazioni.

Per questo motivo siamo qui a chiedere un sostegno da parte tua.

Perché sappi che viviamo della tua generosità, e non so fino a quando potremo continuare ciò che facciamo quotidianamente.

Ti ricordiamo inoltre di firmare la petizione lanciata qualche giorno fa e indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Sta andando molto bene ed è davvero importante che in questa petizione vi sia anche il tuo nome.


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