Non sei più libero…

Non sei più libero…

Non c’è più libertà nel nostro Paese se si trattano determinate tematiche.

Nemmeno se a farlo è un’istituzione accademica come l’Università degli Studi di Catania.

Leggi con i tuoi occhi quanto ha scritto sul suo profilo Instagram Arcigaycatania:

Apprendiamo con sconcerto di un convegno, dal titolo ‘La disforia di genere nei minori e la carriera alias negli istituti scolastici: questioni mediche, antropologiche e giuridiche’, che sarà ospitato nei giorni del 19 e 20 aprile presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Catania

Per quale motivo bisogna essere “sconcertati”? Un’istituzione accademica non può occuparsi di un “disturbo” come quello relativo alla disforia di genere?

Tra gli interventi in programma ­– denuncia Arcigay Catania – nessuno che preveda il coinvolgimento delle dirette interessate - le persone trans - e delle loro associazioni di riferimento, tra cui c’è sicuramente la nostra, che pure vanta l’esperienza su Catania di un gruppo Trans e ha all’interno del proprio consiglio direttivo Lele Russo, avvocato del foro di Catania, attivista transgender e membro di Rete Lenford”.

Quindi, fateci capire, non si può discutere scientificamente di determinati argomenti senza che sia presente “l’avvocato difensore” della comunità LGBT?

L’ideologia LGBT – perché di vera e propria ideologia si tratta – non è universalmente riconosciuta e la pretesa di dover essere necessariamente presenti, come il prezzemolo, in ogni evento che tratti di aspetti riguardanti la sessualità della persona (minorenne o maggiorenne) è inconcepibile.

Come risultano inconcepibili le parole con cui la sezione catanese dell’Arcigay conclude il comunicato: Non ci pare possibile che una tale iniziativa debba essere ospitata dall’Università. Chiediamo una netta presa di distanza da parte dall’ateneo. Qualora il convegno dovesse svolgersi come previsto nei suoi spazi, annunciamo sin d’ora la nostra presenza.

Non so tu, ma a noi parole come queste fanno paura, perché dimostrano che si è raggiunto un clima di guerra aperta latente.

Pronta a scoppiare non appena vi sia il sentore di tesi o argomentazioni alternative alle proprie.

Ebbene, questa situazione la trovo semplicemente intollerabile!

Vedremo come andrà a finire questa storia, ma situazioni come queste sono da monitorare con attenzione, perché dimostrano l’arretramento del nostro Paese in fatto di libertà di pensiero, in fatto di libertà di poter mettere in dubbio convinzioni di cui falsamente si asserisce “la scientificità”.

E tutto questo noi di Generazione Voglio Vivere non possiamo permetterlo.

Aiutaci a far girare questa notizia e a sensibilizzare sempre più persone sui pericoli che attentano la libertà di pensiero ed espressione nel nostro Paese.


© Unsplash: BETZY AROSEMENA
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