Parte del centrodestra vota a favore della pillola abortiva!

Parte del centrodestra vota a favore della pillola abortiva!

L’assemblea regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno avanzato dal Partito Democratico-Articolo 1, affinché la giunta guidata dal presidente Giovanni Toti si impegni:

«ad avviare le azioni necessarie per permettere la distribuzione in totale sicurezza della pillola RU486 presso i consultori territoriali già adeguati e ad adeguare un numero congruo di consultori sul territorio».

L’ordine del giorno è stato approvato da 17 consiglieri regionali (centrosinistra, M5S, Lega, due consiglieri della Lista Toti e gruppo misto), mentre è stato respinto da 9 contrari (FdI, cinque consiglieri della Lista Toti e Forza Italia).

Ciò ha avuto evidenti ricadute nella maggioranza di centrodestra che guida la regione ligure.

«Ringrazio l’assessore Gratarola e i consiglieri della maggioranza che hanno capito l’importanza di questa misura e non ne hanno fatto una questione ideologica.

In questo modo la nostra Regione garantisce alle donne un’ulteriore possibilità nell’effettuare, in sicurezza e con l’assistenza adeguata, l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, che ad oggi è il metodo meno invasivo e anche psicologicamente più vantaggioso rispetto a quello chirurgico. (…)

Il voto favorevole è un passo avanti: purtroppo una parte della destra, anche di fronte a questa iniziativa di civiltà, perde l’occasione di abbandonare posizioni ideologiche e si dichiara contraria ad un diritto alla salute delle donne, come l’aborto farmacologico».

Ha osservato il capogruppo del Partito Democratico, Luca Garibaldi.

Come hai letto, questa iniziativa ha avuto l’avallo dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola e il sostegno del gruppo consiliare della Lega.

Ci auguriamo che le autorità della Lega chiedano ragioni di questa scelta, che va in controtendenza rispetto alla linea tradizionale assunta dal partito a livello nazionale.

Ad ogni modo, possiamo garantirti che non ci dimenticheremo della decisione adottata in Liguria dalla formazione guidata da Matteo Salvini, e nel momento opportuno, lo ricorderemo anche a te.

Ma per comprendere ancor meglio di cosa stiamo parlando, ti suggeriamo di leggere la dichiarazione della consigliera della Lista Sansa, Selena Candia:

«In Inghilterra e Svezia le interruzioni volontarie di gravidanza in modo farmacologico (RU486) rappresentano, rispettivamente, il 60% e il 90% delle interruzioni volontarie di gravidanza totali, mentre in Italia siamo fermi al 35% (dati 2021)».

È evidente come per la consigliera regionale, tutto questo sia fonte di grande e sincero dispiacere.

«In Liguria le interruzioni volontarie di gravidanza negli ultimi 6 anni (periodo dal 2016 al 2021) sono diminuite del 24% e nel mentre è aumentato il ricorso all’aborto farmacologico, sempre per il 24%, rispetto a quello chirurgico».

Rispetto alle altre Regioni italiane la Liguria si avvicina di più alle medie europee con il 71% di interruzioni volontarie di gravidanza in modo farmacologico sul totale delle IVG: 1438 su 2021. (…)» (Sì alla pillola abortiva RU486 nei consultori della Liguria, il centrodestra si divide - Genova 24).

“Dai, che se ci si impegna, si può sempre migliorare”, sembra voler affermare la consigliera, capovolgendo così l’ordine della realtà.

Ma, naturalmente, la stoccata nei confronti di quella parte del centrodestra che non ha ceduto alla cultura della morte, viene alla fine della dichiarazione:

«Dispiace solo – conclude l’on. Candia – che, nonostante il passo in avanti fatto con l’approvazione dell’ordine del giorno, alcuni consiglieri di centrodestra si siano trincerati dietro a posizioni ideologiche votando contro su un tema così importante che riguarda un’opportunità e un diritto in più per tutte le donne liguri».

Le donne liguri avranno un reale ed effettivo diritto in più, cara consigliera Candia, quando sarà consentito loro realmente, attraverso un generoso sostegno economico ed un forte accompagnamento morale, di non dover ricorrere ad alcun tipo di aborto.

Le donne liguri, così come le donne italiane, avranno un reale ed effettivo diritto in più quando sarà riconosciuto il loro ruolo anche tra le mura domestiche, attraverso (per esempio) uno specifico contributo che riconosca e valorizzi la loro libera scelta di dedicarsi esclusivamente alla cura della famiglia, qualora esse lo desiderino.

Alcuni partiti del centrodestra farebbero bene ogni tanto a ripassare il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa e il Catechismo della Chiesa cattolica, onde evitare gravissimi scivoloni (sempre se di questo si tratta), come quello che è accaduto.

Ad ogni modo, Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia, sarà qui a raccontarti ciò che accade e a denunciare le eventuali rese dinanzi alla cultura della morte, in modo da relazionarti dettagliatamente nel momento opportuno.

Per fare tutto questo è però necessario il tuo sostegno, senza il quale non potremmo svolgere le attività di cui ci occupiamo quotidianamente.


Dona