Pene ridotte per i pedofili che si dichiarino “trans”

Pene ridotte per i pedofili che si dichiarino “trans”

Quando l’abbiamo saputo, abbiamo provato amarezza e dolore.

Oggi i pedofili riescono in molti casi a sfuggire ad una giusta pena o comunque ad ottenerne una più lieve, semplicemente dichiarandosi “transgender”. È incredibile, purtroppo però vero!

Questo sistema ha funzionato con l’uomo che meditava di uccidere Brett Kavanaugh, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, distintosi per aver votato contro aborto e Lgbt.

Ebbene l’aspirante omicida è stato condannato solo a 8 anni di carcere, anziché ai 30 richiesti dal Dipartimento di Giustizia.

E, nel pronunciare la sentenza, il giudice ha dichiarato di ritenere circostanza attenuante la nuova “identità transgender” del criminale.

Lo stesso metodo ha funzionato anche con un pregiudicato condannato per abusi su di una bimba di 9 anni e per aver maltrattato un detenuto, mentre si trovava in un carcere maschile.

Ad un certo punto lui si è proclamato “trans” ed è stato quindi trasferito in un carcere femminile, il Washington Correctional Center for Women.

Risultato? Secondo quanto pubblicato dall’agenzia Reduxx, l’uomo avrebbe abusato sessualmente di una detenuta e ne avrebbe aggredito un’altra, colpendola più volte alla testa.

Secondo Reduxx, altri 11 soggetti “transgender” sarebbero custoditi presso carceri femminili; 9 di questi starebbero scontando pene per reati commessi contro donne e bambini. Sconcertante, vero?

È ora di finirla con questi mezzucci, con queste prese in giro! Per questo è necessario sostenere la campagna nazionale, lanciata da Generazione Voglio Vivere, contro le false “discriminazioni”!

Firma anche tu, se non lo hai ancora fatto, la petizione «No alla legge contro l’omotransfobia», indirizzata ai parlamentari italiani di Centrodestra.

Intende por fine a tutte quelle campagne e proposte di legge demagogiche, tese a creare nuove, fittizie caste di “intoccabili” – ovvero quanti si dichiarino Lgbt – a scapito delle vere vittime.

Per far questo occorre, innanzi tutto, far sapere come stiano realmente le cose, perché la stampa non diffonde queste notizie e le rare volte, in cui lo fa, nasconde l’identità Lgbt dei colpevoli.

Intendiamo perciò lanciare una vasta iniziativa di sensibilizzazione tramite i social, per poter così raggiungere tanti in poco tempo.

Ma questo ha un costo, di cui da soli non riusciremmo a farcene carico. Abbiamo bisogno quindi del tuo aiuto!

È molto importante, poiché lo stesso copione visto negli Stati Uniti è già stato replicato anche in Europa. E, se tacessimo oggi, potrebbe ben presto riproporsi domani anche nel nostro Paese.

In Belgio, ad esempio, è bastato che un 34enne pedofilo, condannato per aver abusato di un 13enne, si dichiarasse “trans”, per chiedere che gli fosse risparmiato il carcere.

Ha invocato una sospensione della pena con la condizionale, dopo aver rapito per alcuni giorni un minorenne ed esser stato trovato in possesso di materiale pedopornografico.

Il suo avvocato ha sostenuto che la sua identità “transgender” lo avrebbe reso un soggetto “vulnerabile”. Troviamo tutto questo assolutamente incredibile e tu?

La verità deve venire a galla!

 

Dona