Prima donna in Veneto a morire per suicidio assistito

Prima donna in Veneto a morire per suicidio assistito

La signora “Gloria”, malata oncologica, è morta domenica mattina dopo essersi auto-somministrata il farmaco letale fornitogli dall’Azienda sanitaria locale, in forza della sentenza della Corte costituzionale 242/2019, che rende legale la procedura in presenza di particolari requisiti.

Si tratta della seconda vittima italiana che muore “con tutti i crismi di legge”, dopo Stefano Gheller, anch’egli residente in Veneto, affetto da distrofia muscolare.

«“Gloria” è, inoltre, la prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria», è quanto riferisce l’Associazione Luca Coscioni.

Sempre l’associazione radicale comunica, inoltre, che il Veneto è la prima regione italiana ad aver raggiunto, e poi depositato, la soglia delle firme necessaria per portare la proposta di legge regionale sul suicidio assistito in Consiglio regionale.

Come abbiamo avuto modo di dirti più volte in passato, la china che sta prendendo il nostro Paese in materia di suicidio assistito è allarmante.

Con l’effetto ancora più pericoloso e tragico, nel lungo periodo, di abituare l’opinione pubblica circa la “normalità” di questa pratica.

Tu comprenderai come tutto ciò noi non possiamo permettercelo, perché sarebbe qualcosa di catastrofico, a dir poco.

Dicci cosa ne pensi di questa storia.

Bisogna a tutti i costi informare l’opinione pubblica dei rischi che si nascondono dietro la sentenza della Consulta e indire una forte mobilitazione di protesta.

Nel nostro Paese c’è ancora una fetta importante e maggioritaria di persone che mai si rassegnerà a vedere le pratiche eutanasiche come una soluzione reale dinanzi ai problemi ed alle difficoltà.

Dobbiamo marciare compatti a difesa di questa consapevolezza, per questo chiediamo il tuo sostegno.


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