Procura di Padova, contro legge un atto di nascita con “due mamme”

Procura di Padova, contro legge un atto di nascita con “due mamme”

«Va contro le leggi, e i pronunciamenti della Cassazione, un atto di nascita registrato con due mamme».

È chiara e netta la posizione espressa dalla Procura di Padova, retta dal Procuratore Valeria Sanzari.

L’occasione per questa chiarificazione giunge da un ricorso con il quale il Procuratore ha chiesto al Tribunale la rettifica dell’atto di nascita della bambina di una coppia di due donne (registrato il 30 agosto 2017), attraverso la cancellazione del nome della madre non biologica e la rettifica del cognome attribuito alla figlia, tramite cancellazione di quello della donna considerata madre non biologica.

Nonostante le parole di sdegno provenienti dalle dirette interessate, le motivazioni fornite dalla Procura sono estremamente chiare, nonché ineccepibili da un punto di vista giuridico.

«La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale», si legge nel ricorso del Procuratore.

Inoltre, tenuto conto della «costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia» e ricordando i compiti di vigilanza che la legge affida alle Procure della Repubblica, si ritiene «illegittima l’indicazione nell’atto di nascita in questione del nominativo» della seconda mamma (non biologica) «quale secondo genitore».

Ma di chi stiamo parlando? Di una coppia di due donne 40enni “sposatesi” all’estero (Spagna), che hanno con loro una bambina ed un bambino di pochi mesi di differenza.

Mentre la bambina – come abbiamo appreso – è figlia di una delle due donne, l’altra – madre non biologica della bambina, dunque destinataria del ricorso della Procura – è invece la madre biologica del bambino.

Ma questa non è l’unica coppia ad essere al vaglio della Procura – stando a quanto riporta l’Adnkronos –, come testimoniano i 33 atti di nascita impugnati dalla stessa, che sono stati registrati a partire dal 2017 dall’ex sindaco di Padova Sergio Giordani.

Non possiamo che complimentarci con quanto sta facendo la Procura della Repubblica di Padova e congratularci per la diligenza professionale che sta osservando.

Ti ricordiamo che noi di Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia, circa due mesi fa, lanciammo una petizione indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Questo è ciò che chiedevamo:

«abbiamo deciso di inviare una petizione al ministro della Giustizia Carlo Nordio in cui da cittadini chiediamo di vigilare sul corretto operato dei magistrati rispetto al diritto dei più piccoli di avere un padre ed una madre, riservandosi di promuovere azioni disciplinari in caso di inadempienze, come previsto dal dettato costituzionale (art. 107 Cost.)»

Non vogliamo iscriverci meriti che non abbiamo, crediamo tuttavia che l’azione nostra abbia contribuito, almeno in minima parte, a far comprendere a un segmento di politica che dietro GVV c’è un pezzo importante di opinione pubblica e di elettorato che chiede fortemente di opporsi a questa levata di scudi in difesa di emergenze create artificialmente, le quali surrettiziamente favoriscono la legittimazione della barbara pratica dell’utero in affitto.

Bisogna insistere su questa strada e non arrendersi, perché come vedi i risultati poi pian, piano si iniziano ad intravedere.

Naturalmente una goccia è importante, ma non risolve la marea di problematiche che incombe sul nostro Paese.

Notizie come questa però ti fanno rendere conto di quanto possa essere importante e incisiva un’azione di pressione costante e sistematica.

Più saremo, più avremo la forza di imporci nel dibattito pubblico e di indirizzarlo.

Per questo è importante che tu sia al nostro fianco in questa battaglia e ci sostenga moralmente ed economicamente.

Noi possiamo contare solo sul tuo aiuto, non dimenticarlo.


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