Prof. giapponese propone suicidio di massa degli anziani!
Si sapeva che andando di questo passo si sarebbe arrivati a prospettare delle “soluzioni” di questo tipo.
A lanciare la notizia ci ha pensato il “New York Times”, alcuni giorni fa.
L’idea agghiacciante arriva dal professore trentasettenne di origini nipponiche, Yusuke Narita, dell’Università di Yale.
«A me sembra che l’unica soluzione sia abbastanza chiara. (…) Alla fine, non è il suicidio di massa, un “seppuku” di massa degli anziani?».
A parlare è lo stesso docente di economia, durante un notiziario online alla fine del 2021.
Come avrai intuito da queste parole terribili ed agghiaccianti, il tema verte sul rapporto che lega la sostenibilità economica di un Paese, in presenza di una demografia che diventa sempre più anziana.
Scenario tragico a cui le società occidentali, anno dopo anno, si avvicinano sempre più.
Il professor Narita, rispondendo ad uno studente che gli domandava maggiori informazioni riguardanti tale “teoria”, aveva inoltre aggiunto:
«Che sia una buona cosa o meno, è una domanda più difficile a cui rispondere. Quindi, se pensi che sia un bene, allora forse puoi lavorare sodo per creare una società del genere».
Affermando ciò, il docente di Yale si era spinto a citare il film horror “Midsommar” (2019), in cui viene descritta la vita all’interno di una comunità neopagana in Svezia, nella quale vengono compiuti sacrifici umani rituali.
Ma sempre dalle pagine del “New York Times”, si apprende inoltre che in occasione di un’altra intervista, parlando dell’eutanasia, il professore ha dichiarato che «la possibilità di renderla obbligatoria in futuro sarà in discussione» (A Yale Professor Suggested Mass Suicide for Old People in Japan. What Did He Mean?).
La “soluzione” prospettata dal professor Narita è qualcosa da non sottovalutare e che ho sempre sospettato potesse essere la vera ragione che si cela dietro la massiccia corrente di opinione a favore della legalizzazione del “diritto a morire”.
Una volta sdoganata l’intangibilità e la sacralità della vita, infatti, quale ragione trattiene persone come il prof. Narita dall’immaginare “soluzioni” così spaventose e barbare?
Per sostenere le spese legate al welfare bisogna investire su un ricambio generazionale, in grado di garantire sostenibilità e maggiore ricchezza (aumento del Pil).
La soppressione di una persona innocente, ma ritenuta “improduttiva”, è un atto barbaro e tribale, che può provenire soltanto da chi ha smesso di osservare la realtà con occhi umani.
I nostri anziani costituiscono la ricchezza e la memoria di un popolo. Essi educano le generazioni del futuro accompagnandole lungo il cammino della vita, trasmettendo loro tradizioni ed esperienza.
Bisogna custodirli, difenderli ed onorarli.
Noi ci batteremo sempre affinché tutto questo diventi la priorità politica di ogni società ben ordinata.
La difesa delle vite del nascituro e dell’anziano hanno la medesima importanza e vanno fermamente denunciati tutti i tentativi di negar loro valore.
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