Professore statunitense propone l’“alfabetizzazione pornografica” per giovani e adolescenti!

Professore statunitense propone l’“alfabetizzazione pornografica” per giovani e adolescenti!

In queste ore, negli Stati Uniti, sta facendo discutere il caso del professore di lingua inglese omosessuale, Al Vernacchio della Friends’ Central School di Wynnewood, in Pennsylvania.

In particolare, si fa riferimento ad un intervento da lui tenuto presso la Woodhull Freedom Foundation, organizzazione che si batte affinché venga riconosciuta

«la libertà sessuale come il diritto umano fondamentale di tutti gli individui, per sviluppare ed esprimere la propria sessualità unica (…) senza interferenze, coercizioni o stigmatizzazioni sociali o governative» (Mission, Vision & Information — Woodhull Freedom Foundation (woodhullfoundation.org)).

Durante l’intervento, appositamente ripreso da una telecamera, il professore osserva che:

«ognuno di quei ragazzi (dai 3 ai 18 anni) è un essere sessuale. Lo sono sin dalla nascita e, in ogni età e fase, possiamo offrire loro un’educazione sessuale trasformativa adeguata all’età» (Pennsylvania English Teacher Says His Sex Ed Course Is Designed to 'Desensitize Children' to Sexual Imagery and Genitalia – RedState).

In cosa consisterebbe questa “educazione sessuale trasformativa”?

Lo spiega lui stesso in un’intervista rilasciata nel 2018 al “Philadelphia Magazine”.

Secondo l’insegnante, dagli anni ‘80 il panorama inerente le libertà sessuali è drasticamente cambiato.

Il riferimento va in particolare alla forte diffusione della pornografia tra giovani ed adolescenti.

Ragione per cui bisogna misurarsi con l’educazione sessuale utilizzando un nuovo approccio, che preveda un’“alfabetizzazione pornografica”.

La pornografia non è un male in sé e per sé, ma lo è per i messaggi che manda, sembra suggerire il docente, diventato voce autorevole per il “New York Times”, nonché protagonista dei celebri Ted Talks.

«“Il porno sta danneggiando la nostra cultura? Sì, penso di sì”, dice Vernacchio. “E dobbiamo trovare il modo di fermare questo danno. Ma questo non è il divieto del porno”.

Qual è la soluzione? “Migliore educazione sessuale", dice, e la sua voce si alleggerisce un po'. "Sono conversazioni più comuni sul porno e su cosa sia (This Quaker Sex Ed Teacher Says Your Kids Need to Be Porn-Literate (phillymag.com)).

Ad uno sguardo assai superficiale, ciò che fa Vernacchio potrebbe apparire di buon senso.

Ma quando egli parla apertamente di “desensibilizzazione sensuale” e si assiste ad una delle sue lezioni, all’interno di un’aula:

«decorata con "cuscini a forma di testicoli e uteri” e bottoni recanti “motti come ‘Usa il senso del preservativo!’, ‘Frisky può essere rischioso’ e ‘SESSO - Parlane con i tuoi figli’”; e si assiste alle discussioni in classe di specifici atti sessuali»,

ebbene, ecco allora che si comprende in modo lampante come il reale intento dell’insegnante sia quello di rieducare sessualmente i bambini e gli adolescenti.

D’altronde, lo afferma lui stesso:

«Parte del mio messaggio oggi è che tutti noi, non importa cosa facciamo nella vita, dobbiamo trovare un modo per essere educatori sessuali per i bambini nelle nostre vite. Se non ci facciamo avanti, lo faranno gli altri. E molti di questi altri non vedono l'integrità e la libertà come noi».

L’integrità e la libertà, secondo la visione dell’insegnante, non possono che passare dalle “conquiste” della scienza freudiana.

«Una delle cose che possiamo celebrare oggi è come i giovani abbiano molte più opzioni da considerare e semplicemente se si sentono un ragazzo o una ragazza, o se si identificano come gay, etero o bisessuali.

La nostra comprensione sia del genere che dell’orientamento si è notevolmente ampliata nella nostra cultura, e c’è un elenco sempre crescente di etichette che si possono usare per descrivere se stessi» (Pennsylvania private school teacher wants to 'transform' children through 'porn literacy' - LifeSite (lifesitenews.com)).

Noi, al contrario, siamo perfettamente consapevoli che esistono due etichette – se così vogliamo definirle – sotto le quali nasciamo.

Nasciamo come uomo o donna, e siamo ordinariamente creati allo scopo di unirci in matrimonio con la persona di sesso opposto, per generare ed educare i figli, ed estendere così il progetto d’amore nel quale Dio ci ha creati.

I figli vanno educati conformemente a tale orizzonte, il quale deriva dall’esatta comprensione dell’ordine naturale, che racchiude finalità che non “inventiamo”, ma che scopriamo a mano, a mano attraverso l’esperienza.

Dobbiamo difendere a spada tratta queste cognizioni e denunciare tutti i tentativi di entrare nell’intimità dei nostri figli, spacciando tutto ciò come presunte “verità” o presunte “acquisizioni della scienza”.

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