Quando l’uomo gioca a fare Dio: embrioni trasformati in gioielli
C’è un punto in cui l’umanità smette di guardarsi allo specchio.
Un punto in cui l’uomo, ubriaco della propria tecnica, accecato dal mito dei diritti senza limiti, si convince di poter giocare a fare Dio.
E' quello che sta accadendo oggi.
La trasformazione degli embrioni umani in gioielli, resa possibile dalla società britannica Blossom Keepsake – è l’ennesimo frutto velenoso nato sotto l’albero dell’ideologia pro-aborto.
Gli embrioni umani, persone allo stadio più fragile della loro esistenza, vengono trattati come materiale da incastonare, come semilavorati biologici, come scarti da valorizzare in una mefistofelica “economia circolare della vita”.
Le loro parole – «un profondo rispetto per la vita», «pezzi senza tempo», «ricordi meravigliosi» – non sono altro che un maquillage retorico che tenta di coprire un atto di distruzione.
Come hanno scritto, quegli embrioni erano già “pezzi” nelle loro menti, “risorse” in esubero, molto prima di essere soppressi per finire dentro un ciondolo.
La Chiesa, da anni, aveva avvertito il mondo. Nel documento Dignitas personae già si ammoniva che l’embrione non può mai essere trattato come «mero materiale di laboratorio».
San Giovanni Paolo II aveva chiesto – aveva supplicato – di fermare la produzione di embrioni, sapendo che migliaia e migliaia di esseri umani congelati sarebbero rimasti senza una via d’uscita che rispettasse la loro dignità.
Proprio ora, davanti a questo nuovo orrore travestito da innovazione, sentiamo ancora più forte l’urgenza di opporci.
Per questo, vogliamo potenziare la nostra grande campagna di sensibilizzazione online per portare alla luce ciò che molti preferiscono tenere nascosto. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto concreto!
Serve una voce corale, coraggiosa, senza paura: una voce capace di rompere l’indifferenza e di far comprendere, con forza e chiarezza, che la vita non è un oggetto e non sarà mai un gadget da portare al collo.
La verità è che non siamo di fronte a un semplice prodotto bizzarro.
Siamo davanti al compimento logico di un’ideologia che, passo dopo passo, ha trasformato la vita nascente da dono a scelta, da scelta a diritto, da diritto a materiale manipolabile.
Tutto diventa possibile! Tutto, persino trasformare un bambino non nato in un ornamento.
E mentre il mondo applaude, minimizza o scrolla le spalle, solo i cattolici – ancora una volta – gridano l’indignazione che tutti dovrebbero sentire.
Solo chi crede nella vita vede l’abisso. Solo chi riconosce il volto di Dio in ogni embrione percepisce lo scandalo di questa barbarie travestita da gesto d’amore.
E allora sì, dobbiamo dirlo: questi “gioielli” odorano di morte. Sono il segno di una cultura che ha perso il pudore, il limite, il senso del sacro.
Una cultura che preferisce inginocchiarsi davanti al mercato invece che davanti al Creatore.
Per questo, oggi più che mai, abbiamo bisogno di unirci, di farci sentire, di testimoniare!
Aiutaci, con la tua migliore offerta, a contrastare la narrazione seducente di chi vuole far passare per “ricordo affettuoso” ciò che è, in realtà, la soppressione e la mercificazione della vita nascente.
Ogni contributo, ogni condivisione, ogni gesto è fondamentale per rimettere al centro la dignità di chi non ha voce. Non restare spettatore!
Difendere questi piccoli non è un’opzione: è un dovere, è un atto d’amore, è un atto di verità.